
La più giovane Specialità dell’Esercito Italiano compie 70 anni. Dal 1951, nei cieli di tutto il mondo, al servizio della gente.
Viterbo 10 maggio 2021
Si è celebrato il 10 maggio 2019 il 68° anniversario dell’Aviazione dell’Esercito, l’ultimo festeggiato secondo tradizione, con tutti i reparti schierati, alla presenza delle autorità civili e militari e dei Soci ANAE.
Nell’occasione i Baschi Azzurri dell’Associazione Nazionale dell’Aviazione dell’Esercito hanno consegnato ai Comandanti del Centro Addestrativo e dei Reggimenti le Bandiere che il Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, gen. Paolo Riccò, ha definito nel suo intervento “simbolo dell’onore del reparto, delle sue tradizioni, della sua storia e del ricordo dei suoi Caduti”.
Rivedendolo, quel passaggio di bandiere, dalle mani dei protagonisti che hanno contribuito a tramandare le tradizioni e il ricordo dei caduti a quelle dei protagonisti di oggi, assume un significato ancora più profondo, alla luce di quanto poi occorso a causa della pandemia.
Quel gesto lo possiamo oggi riguardare come un incoraggiamento verso i Reparti in servizio che da lì a poco avrebbero dovuto affrontare una nuova grande sfida.
E così è stato. Dopo nemmeno un anno il mondo si fermava per la pandemia, ma l’AVES ha continuato sempre a volare. In soccorso di tutti.
Sono trascorsi due anni e oggi, 10 maggio 2021, presso la Caserma Chelotti, con una ristretta cerimonia in rispetto delle normative anti Covid19, sono stati festeggiati i 70 anni dell’AVES, proprio nella caserma dove, negli anni ’50, la Specialità muoveva i suoi primi passi, i suoi primi “filetti fluidi”.
“Questo anniversario lo ricorderemo anche per l’inaugurazione della Sala Museale – ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito Gen. Sergio Buono – un nuovo spazio del sapere si aggiunge all’offerta storico- culturale che l’ANAE produce attraverso la propria attività editoriale associativa”.





“Finalmente – aggiunge il Gen. Buono – l’importante patrimonio ora presente nella nostra Sala Museale sarà accessibile, appena la situazione pandemica lo permetterà, agli appassionati ma anche ai giovani studenti, contribuendo così a far conoscere e meglio valorizzare la nostra Specialità. Con nuovi arredi e l’implementazione delle dotazioni già presenti, l’obiettivo è quello di trasformare la precedente esposizione in una struttura moderna e accogliente per il grande pubblico”.
Un percorso museale diffuso che racconta la storia della Specialità dagli anni ’50 ai giorni nostri. Quindici gli aeromobili in esposizione, posizionati all’interno e all’esterno che rappresentano i principali mezzi della Specialità degli anni ’70, ’80 e ’90. All’interno una sala è stata dedicata agli aviatori dell’esercito che hanno operato agli albori del volo, dal 1908 sino al 1923, quando venne costituita la Regia Aeronautica. Qui sono esposte fotografie e cimeli della guerra di Libia e della prima guerra mondiale, nonché modellini di aerei del primo Battaglione Aviatori.
Un’altra sala ospita un rarissimo simulatore link trainer ANT-18, vero reperto storico che ben trasmette l’idea di come si svolgeva l’addestramento al volo strumentale, e un simulatore dell’aereo SM 1019. Sono presenti, inoltre, un sala attrezzata per ospitare briefing e conferenze nonché gli uffici della Presidenza Nazionale dell’ANAE.
Nel rispetto delle norme di contenimento del virus, le autorità civili e politiche locali hanno oggi sugellato questo importante anniversario dei baschi azzurri, presenziando all’inaugurazione della sala museale presso il Centro Addestrativo AVES di Viterbo, allestita tra l’altro con i diversi aeromobili storici, a custodia delle memorie e dei valori della Specialità.
“Oggi – ha concluso il Presidente Nazionale dell’ANAE – dobbiamo guardare al futuro con ancora maggiore ottimismo, vero è che avremmo voluto festeggiare il nostro 70° anniversario con la condivisione e la partecipazione di tutti, ma una cosa è certa: la pioggia passerà ed il sole è sempre presente dietro le nuvole, là in alto dove l’AVES vola da 70 anni”.
Là in alto: dove ha dimora la nostra dimensione!