CAAE: specialisti per passione

Al CAAE la cerimonia di chiusura dei corsi 42° Ufficiali Specialisti e 43° Tecnici meccanici di Elicottero.

Parte del lungo cammino di chi ha le tasche piene di sogni e gli occhi pieni di aspettative si è finalmente concluso venerdì 24 giugno alle ore 11 presso la sala del circolo ufficiali del Centro addestrativo Aviazione dell’Esercito.

La divisa in ordine, le scarpe lucide e un brevetto argentato che risplende dell’orgoglio di chi ha fatto dell’uniforme una ragion d’essere e che conserva nell’anima quella coscienza di chi sa di aver fatto una scelta e di averla fatta bene.

Questo è il ritratto di non uno, bensì di due corsi, il 42° ufficiali specialisti ed il 43° tecnici meccanici elicottero iniziati lo scorso 5 ottobre 2015 e che lo scorso 24 giugno hanno visto la consegna dei brevetti a 4 tenenti e a 15 sergenti alla presenza del comandante dell’Aviazione dell’Esercito, gen. d. Antonio Bettelli, del comandante del Centro addestrativo Aviazione dell’Esercito, gen. b. Giancarlo Mazzieri e del comandante della Scuola sottufficiali dell’Aeronautica militare, col. Paolo Briancesco. Erano altresì  presenti il segretario generale dell’ Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito gen. Luigi Casamassima nonché il vicepresidente della sezione “Muscarà”, col. Giuseppe Torresi.

Una cerimonia, quella di venerdì 24 giugno, che ha riempito gli spazi di soddisfazione e applausi: motivo di orgoglio per gli istruttori e soprattutto per chi, in mezzo a cotante mostrine, ha riconosciuto anche gli sguardi dei propri familiari.

I brevetti sono stati quindi consegnati sia dai comandanti che dal personale istruttore della sezione addestramento teorico (SAT) del 1° gruppo squadroni “Auriga”.

Un doveroso cenno è quindi  stato fatto a proposito della componente addestrativa per la formazione di piloti e specialisti; la quale da anni rappresenta il fulcro di una “sfida del futuro” che il Centro addestrativo non si esime ogni volta dal saper accogliere con la stessa grinta di sempre; anche quando a volte si guarda un po’ con nostalgia a

quell’ “album dei ricordi” nel quale molti baschi azzurri hanno ritrovato colleghi e soprattutto amici.

Volare con il pensiero prediligendo la perfezione: questo è il sunto perfetto di un chiasmo tra l’essere e il divenire, la storia di un basco che lentamente cambia colore e che, per usare le parole strappate ai versi di un vecchio specialista del CAAE, “adora le macchine che preferiscono il volo mentre ne offre la passione, l’animo e persino il cuore”.

C.le Silvia Russo

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