
Ho avuto il privilegio e l’onore di essere a capo di una delle più brillanti e capaci specialità della nostra Forza Armata
Con queste parole il generale di divisione Antonio Bettelli ha ceduto il comando al generale di brigata Paolo Riccò
Il 24 marzo 2017 presso la Caserma “Roberto Bazzichelli”, sede del Comando dell’Aviazione dell’Esercito, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al vertice dell’Aviazione dell’Esercito tra il Generale di Divisione Antonio Bettelli, Comandante cedente, ed il Generale di Brigata Paolo Riccò, Comandate subentrante.
La cerimonia, presieduta dal Generale di Corpo d’Armata Riccardo Marchiò, Comandante delle Forze Operative Terrestri e Comandante Operativo dell’Esercito, ed alla quale hanno partecipato numerose personalità locali, conclude, dopo più di due anni di comando del Generale Bettelli, un periodo molto significativo per l’Aviazione dell’Esercito.
Il Comandante nel proprio indirizzo di commiato, nell’esprimere profonda gratitudine a tutti i “Baschi Azzurri”, ha voluto ricordare come le unità dipendenti, abbiano fornito un apporto importante in supporto alle operazioni sia in territorio nazionale sia all’estero.
A tal proposito va ricordato che unità di volo dell’Aviazione dell’Esercito partecipano alle operazioni “Resolute Support Mission” in Afghanistan, “Prima Phartica” in Iraq nonché “United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL” in Libano, quest’ultima missione vede gli equipaggi dell’Aviazione dell’Esercito impegnati fin dal lontano 1979 in territorio libanese. Di analogo spessore sono stati nel periodo gli impegni in territorio nazionale, quali il supporto nelle campagne di lotta agli incendi boschivi, i concorsi a favore del Dipartimento della Protezione Civile in occasione dei noti eventi sismici del centro Italia e di emergenza neve in Abruzzo. Un campo d’impiego vasto e diversificato che esprime in maniera significativa le potenzialità e lo spirito duale dell’Aviazione dell’Esercito.
“Mi accingo oggi a lasciare l’incarico più importante della mia intera esperienza militare, – ha detto il Generale Bettelli – e lasciando la città di Viterbo, sede ormai ventennale del Comando Aviazione dell’Esercito, sento che molti benefici di questa quasi triennale convivenza mi mancheranno. Tra questi, vi sarà certamente la qualità umana del rapporto con le autorità cittadine e, parimenti, con la società locale che ho scoperto essere benevola e accogliente nei riguardi della nostra Specialità e, più in generale, delle istituzioni pubbliche”.
Il Generale Bettelli si è poi rivolto ai familiari e ai congiunti dei caduti, presenti alla cerimonia, “Considero la vostra presenza non solo come il riflesso del nostro legame, vivo nel ricordo dei vostri cari, ma anche come rappresentanza dei tanti casi umani che sono racchiusi nella comunità familiare e fraterna nata in memoria dei colleghi che hanno perduto la vita nell’adempimento del servizio”.
Nel suo discorso, il comandante cedente, si è soffermato sul concetto della Specialità “unica della nostra Forza Armata”. “Ho riflettuto molto sul concetto di questa autonomia – ha poi continuato – e ho dovuto ancora una volta, nel ricercare le ragioni della definizione prescelta dal nostro Stato Maggiore, ricorrere all’aiuto del mio comandante maestro (gen. Enzo Stefanini – ndr). Ho capito dunque che chi fu chiamato a individuare l’ambito di competenza della nostra aviazione, dopo l’ambizioso progetto della cavalleria dell’aria, ebbe la lungimirante visione di definirla proprio specialità autonoma. Lo fece per significarne tanto l’esclusività nell’impiego, rispetto ad altre capacità, quanto la trasversalità di funzione tra le Armi della Forza Armata”.
Il generale Bettelli ha proseguito, ripercorrendo il suo periodo di comando, “mi sono aggirato tra i meandri innanzitutto umani dell’AVES e ho avuto conferma del grande valore che Voi, Baschi Azzurri, esprimete”.
Ha poi espresso orgoglio e soddisfazione per la competenza che i Baschi azzurri dimostrano nei numerosi campi, riferendosi anche ai colleghi che operano nei Teatri Operativi all’estero.
Rivolgendosi al Presidente Nazionale della nostra Associazione, gen. Sergio Buono, e al Presidente della Sezione ANAE di Viterbo, gen. Luigi Orsini: “per la comune appartenenza, per l’attenzione che l’Associazione ha sempre rivolto alla componente in servizio attivo della specialità, per i molti gesti di cortesia che avete manifestato nei confronti del mio ruolo e della mia persona, non posso non estendere anche a voi e a tutti i Baschi Azzurri dell’associazione il mio più affettuoso ringraziamento”.
Ha poi proseguito, rivolgendosi sempre alla nostra Associazione: “il riconoscimento, grato, raggiunge le molte iniziative che il sodalizio ha intrapreso, specie in relazione alla memoria e alla storia della nostra bella aviazione che, anche per quel senso dilatato del tempo che ho prima menzionato, conta, nella percezione della realtà vissuta, molto più dei suoi sessantasei anni di vita.
Le livree dei primi mezzi aerei – i CUB e i Super CUB, che furono inizio del tutto a Monte dell’Oro nell’esordio degli anni ’50, e i BELL 47 JOTA – che espressero a breve cadenza di tempo l’ambizione del volo sospeso dell’ala rotante, se messe a confronto con gli aeromobili digitalizzati dell’era moderna, ben definiscono il senso quasi infinito del tempo trascorso. Raccogliere i ricordi di quelle origini, sperando che l’AVES possa aver un giorno un proprio museo, è opera di assoluto merito di cui vi sono, anche come socio dell’ANAE, profondamente grato. Continuate, anzi continuiamo, così”.
Ha preso, quindi, la parola il Generale di Brigata Paolo Riccò: “Grazie per la vostra presenza oggi. Ringrazio il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito per la fiducia nei miei confronti”.
Ai comandanti presenti rivolge l’invito di avere coraggio, elemento imprescindibile affinché tutti possano operare in piena serenità: “Ho sempre pensato che uno staff quando lavora debba mettersi nelle condizioni di chi poi dovrà eseguire gli ordini. Mi riprometto di garantire ai comandanti di poter esercitare il proprio comando con serenità”. Il generale Riccò ha proseguito il suo intervento parlando delle future “sfide”: il nuovo elicottero d’attacco, il CH-47 ed il nuovo Tuav.
Infine, ha preso la parola il Generale di Corpo d’Armata Riccardo Marchiò, che ha affermato: “Noi militari siamo abituati a passare da una posizione all’altra, da un incarico all’altro, ma spesso non ci soffermiamo su cosa significa questo per gli uomini che sono oggetto di questo passaggio. Il Generale che cede il comando chiude una parentesi della sua vita. Si sente di fare un bilancio. Il Generale che subentra si chiederà se sarà all’altezza, se avrà tutti gli strumenti che gli servono per poterlo fare. Credo che questo sia un fatto molto importante: capire che un uomo di fronte ad una sfida di questo genere si sente sempre molto piccolo”.
“Oggi è la giornata del generale Bettelli – ha proseguito il Comandante delle Forze Operative Terrestri e Comandante Operativo dell’Esercito – intendo spendere due parole per dire cosa penso di lui. Sono posto a capo di questa realtà autonoma e ho conosciuto il generale Bettelli, in questi pochi mesi. E’ stato un periodo significativo per molti motivi, un momento difficile, di cambiamento e di difficoltà economica. I fondi assegnati non sono sempre sufficienti. Eppure i comandanti si devono confrontare con questa insoddisfacente dotazione di risorse. Credo di poter dire che il Generale Bettelli ha saputo coniugare tutte le doti che un comandante deve avere: il coraggio, la saggezza, ma soprattutto umanità. Non è facile per chi fa un mestiere che chiede ai propri uomini di mettere a rischio la propria vita. Non tutti sono comandanti. Il generale Bettelli lo è. Lo ringrazio per quello che ha fatto, chiedo scusa se a volte non ho capito il suo stile. A Paolo Riccò in questa fase non posso che fare tantissimi auguri. Farò tutto quello che è in mio potere per assistere l’Aviazione dell’Esercito”.
Il Generale di Divisione Antonio Bettelli è stato designato per un incarico in teatro operativo estero. Il Generale di Brigata Paolo Riccò, che ha appena concluso il comando della Brigata Aeromobile “Friuli”, assume il Comando dell’Aviazione dell’Esercito dopo aver ricoperto numerosi incarichi di comando presso le unità della specialità quali il 7° Reggimento “Vega” di Rimini ed il 5° Reggimento “Rigel” di Casarsa della Delizia (PN).
IL NUOVO COMANDANTE DELL’AVIAZIONE ESERCITO
Il Generale di Brigata Paolo Riccò è nato a Torino il 4 ottobre 1963. Dal 1984 al 1986 frequenta il 166° Corso presso l’Accademia Militare di Modena e dal 1986 al 1988 la Scuola di Applicazione Torino.
Nel 1989, a seguito della nomina al grado di Tenente di Fanteria, viene assegnato presso il 20° btg. f. mec. “Monte San Michele” di stanza in Brescia dove assolve gli incarichi di Comandante di Plotone e di Compagnia fucilieri in s.v.. Transitato nella specialità Paracadutisti nel 1991 viene assegnato presso il 5° btg. par. “El Alamein” con sede in Siena dove assolve agli incarichi di Comandante di Plotone e di Compagnia Paracadutisti.
Durante tale periodo partecipa quale Comandante della 15^ Compagnia Paracadutisti all’Operazione “IBIS” in Somalia a seguito della quale viene insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i fatti accaduti il 2 luglio 1993 presso il “Check Point Pasta”. Con il conseguimento del Brevetto Militare di Pilota di Elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito nel 1995 viene assegnato presso il 49° Gruppo Squadroni Elicotteri d’Attacco con sede in Casarsa della Delizia (PN) dove assolve agli incarichi di Comandante di Squadrone Comando e Servizi e di Comandante di Squadrone di volo Elicotteri Multiruolo partecipando alle Operazioni NATO in Bosnia e Albania. Nel 1999, la costituzione del 7° Reggimento c.A. “Vega” lo vede trasferito presso la sede di Rimini con l’incarico di Capo Sezione OA del dipendente 25° Gruppo Squadroni Elicotteri Multiruolo. Durante tale periodo riveste l’incarico di Comandante di Distaccamento del predetto Gruppo di volo per poi partecipare all’Operazione in Kosovo con l’incarico di Capo Sezione Operazioni del Gruppo Elicotteri ivi schierato.
Nel 2000 assume il Comando del 25° Gruppo di volo. Nel 2003 al termine della frequenza del 5° Corso ISSMI viene trasferito presso l’Allied Rapid Reaction Corps in Germania con l’incarico di SO1 G35. Il mandato triennale, si conclude nel 2006 con la partecipazione all’Operazione ISAF in Afghanistan e la successiva destinazione presso il Comando Operativo di vertice Interforze in Roma con l’incarico di Capo Sezione Operazioni Terrestri. Nel 2008 assume il Comando del 5° Reggimento AVES “Rigel” in Casarsa della Delizia al termine del quale nel 2010 partecipa nuovamente all’Operazione ISAF in qualità di Comandante dell’ITA AVN BN inquadrato nell’ambito del Regional Command West.
L’esperienza estera si conclude con il trasferimento presso il III RIF/COE dello Stato Maggiore dell’Esercito dove assume l’incarico di Capo Ufficio Operazioni Correnti/Capo Sala Operativa. Nel 2013 viene ulteriormente inviato in Afghanistan nella posizione di RC-W DCOS OPS. Al suo rientro in Patria viene designato quale Capo di Stato Maggiore della Divisione “Friuli” in Firenze. In data 30 marzo 2015 è trasferito presso il Comando Brigata Aeromobile “Friuli” per assumere l’incarico di Vice Comandante e in data 8 aprile 2015 quello di Comandante del Distaccamento. In data 16 ottobre 2015 ha assunto l’incarico di Comandante della Brigata Aeromobile Friuli.
E’ insignito delle seguenti onorificenze e decorazioni:
- Medaglia di bronzo al Valor Militare;
- Croce d’oro al Merito dell’Esercito;
- Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana;
- Medaglia Mauriziana al Merito dei 10 lustri di carriera militare;
- Croce d’oro con stellina per anzianità di servizio (40 anni);
- Medaglia al Merito per lungo Comando nell’Esercito (20 anni);
- Medaglia Militare Aeronautica per lunga navigazione aerea (15 anni);
- Medaglia al Merito di lunga attività di paracadutismo militare (10 anni);
- Medaglia ONU per partecipazione alle operazioni in Somalia;
- Medaglia Nato non article 5 per la partecipazione alle operazioni di concorso al mantenimento della sicurezza internazionale nell’ ambito delle operazioni militari in Afghanistan;
- Medaglia NATO per la missione militare di pace in Bosnia;
- Medaglia NATO per la missione militare di pace in Kosovo;
- Croce commemorativa per la partecipazione alle operazioni di salvaguardia delle libere istituzioni e di mantenimento dell’ordine pubblico;
- Army Commendation Medal dell’Esercito U.S.A..
Ha conseguito le lauree in “Scienze Politiche” presso l’Università di Trieste” e “Scienze Strategiche” presso l’Università di Torino.
E’ coniugato con la Signora Aurelia Scarnati e ha due figli.