Nella mattina del 31 ottobre 2025 presso l’aeroporto militare G. VASSURA di Rimini, sede del 7° Reggimento AVES “Vega”, il Colonnello pilota Federico Tonon ha ceduto il comando al Colonnello pilota Danilo Vita, nel corso di un evento che ha visto la partecipazione di numerose autorità militari, civili e religiose, tra cui il Comandante della Brigata Aeromobile “Friuli”, Generale di Brigata Loreto Bolla,

il Prefetto di Rimini, Dott.ssa Giuseppina Cassone, numerosi sindaci della provincia, i Gonfaloni della città di Rimini (decorato di Medaglia d’Oro al Valore Civile), di Riccione e della Provincia di Rimini, di Cotignola, insieme a labari e vessilli delle associazioni combattentistiche e d’arma, guidati dal vessillo dell’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito, con il presidente della sezione ANAE VEGA Gen. Giovanni Ramunno e di numerosi baschi azzurri riminesi.

Con la bandiera di guerra, presenti i reparti in armi del reggimento, la banda dell’AVES e, in collegamento dalla base di Erbil in Iraq, il Task Group Griffon, a testimonianza della proiezione operativa del Reggimento anche nei teatri esteri.

Il Colonnello Tonon lascia il comando del 7° Reggimento AVES “Vega” dopo un anno caratterizzato da altissima operatività e costante attività addestrativa. Sotto la sua guida, il reggimento ha preso parte a importanti eventi a livello nazionale e internazionale, tra cui la scuola tiri 2024, la Festa dell’Esercito a Bari, le esercitazioni interforze CAEX e JOST 2025, oltre a numerose altre attività svolte nell’ambito della cooperazione internazionale, della sicurezza del territorio e del supporto alle operazioni.

Di rilievo l’impiego del personale del 7° Vega nell’operazione congiunta “Un ponte per Gaza”, che ha visto 40 militari e 2 elicotteri NH-90 operare dalla base giordana di Zarqa per il trasporto di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza dove sono state consegnate oltre 10 tonnellate di medicinali e generi di prima necessità.

Durante il suo discorso di commiato, il Colonnello Tonon ha espresso parole di profonda gratitudine verso il personale del Reggimento, evidenziando l’orgoglio provato “nell’aver guidato un reggimento che, in momenti di grande incertezza internazionale, è pronto ad assolvere qualsiasi compito”.

Fonte: PI 7° VEGA Ten.Col. Pamela Sabato
Si ringrazia per gli scatti fotografici i soci ANAE Manuel Migliorini di Adriapress e Massimo Bobbo
NDR: La redazione del Basco Azzurro, presente all’evento, ha scelto di integrare alla cronaca della cerimonia una sintesi degli appassionati ed interessanti interventi del Col. Tonon e del Gen. Bolla.
“Il 7° reggimento Aviazione dell’Esercito “VEGA” è la più grande unità di volo dell’Esercito, la più capace, la più pronta. Con queste parole mi è stata affidata la bandiera del reggimento poco più di un anno fa. – ha esordito il comandante del rgt riminese –Ringrazio di cuore tutti i gentili ospiti che hanno voluto dedicarci il proprio tempo e l’onore della loro presenza. Un ringraziamento particolare alle autorità civili e religiose. A sua eccellenza il prefetto dottoressa Cassone, al signor questore dottoressa Abbate, ai gonfaloni, ai labari, ai rappresentanti della provincia e dei comuni. Ancora un sentito grazie alle autorità militari e dai corpi armati dello Stato, amici fraterni, ai rappresentanti dell’associazione combattentistica e d’arma, alla nostra Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito, sempre presente, alle numerose organizzazioni della società civile del territorio, ai familiari dei nostri caduti, sempre vicini e ai quali mi sono molto legato, ai numerosi amici e colleghi venuti da lontano.
“L’Aviazione dell’Esercito è la componente dell’Esercito che sviluppa la manovra terrestre sfruttando mezzi che volano per raggiungere obiettivi militari sul terreno, in scenari complessi e con la presenza di un nemico ugualmente capace e determinato. Il Settimo Vega fa questo, si prepara ogni giorno e ogni notte per essere pronta ad affrontare il peggio.
A questo scopo impiega i propri elicotteri NH90 e A129, massima espressione tecnologica in campo di protagonista militare, orgoglio delle industrie italiane, numerose professionalità, addestramento meticoloso, costante, difficile e che richiede un enorme sacrificio quotidiano, passione, dedizione, coraggio. È un lavoro talvolta rischioso, lo sappiamo, lo sanno benissimo i familiari dei nostri caduti, ai quali mi inchino e che restano eroi tra le nostre fila, mai dimenticati.

Divorare lacrime in silenzio, cito una lapide all’ingresso dell’Accademia Militare in Modena, sintesi della determinazione che anima tutto il personale militare, totale dedizione allo Stato, orgoglio di appartenenza, continuità di valori che in questo mondo cambia velocemente. Questo è il Settimo Vega, l’addestramento che svolgiamo ogni giorno pone nelle mani dell’Esercito e del Paese capacità elevatissime e prontamente utilizzabili, contributo alla deterrenza dell’attuale turbolenta situazione internazionale, capacità che speriamo siano sempre impiegate in pace e per finalità di pace.
Parallelamente alle continue attività addestrative e alle esercitazioni che ci hanno impegnati, il 7° Vega ha il vanto di aver guidato un’importante operazione umanitaria sulla striscia di Gaza tra dicembre 2024 e febbraio 2025, quando l’Italia è stato l’unico Paese occidentale a inviare i propri assetti per affiancare gli elicotteri giordani nel trasporto di aiuti su un territorio già completamente devastato dalla guerra. Nel riserbo tipico della componente militare, il mio ringraziamento va a chi ha pianificato il condotto per la complessa e delicata attività, sotto il sapiente comando ed esperto di due dei nostri ufficiali, il Tenente Colonnello Della Volpe, comandante della Missione di Giordania, e il Tenente Colonnello d’Andrea, comandante del gruppo di volo schierato in Iraq, da dove sono partiti gli elicotteri.
Gli uomini e le donne delle Vega ci sono, e non solo qui a Rimini, con una sinergia in unità di intenti davvero speciali. All’interno del reggimento abbiamo inseguito obiettivi ambiziosi, sfidanti, piccole e grandi cose in tutti i settori, operativo, addestrativo, manutentivo, logistico, infrastrutturale, con determinazione, senza sconti, traducendo le risorse che il Paese resta sulla difesa in capacità concrete e prontezza operativa. Mentre lavoriamo ci prepariamo, mentre ci prepariamo traguardiamo il futuro, pronti a recepire le nuove tecnologie e i nuovi mezzi.
La nostra flotta 129 sarà nei prossimi anni sostituita da un nuovo elicottero d’esplorazione scorta AH249 Fenice, elicottero ancora più italiano e uno dei più importanti programmi di ammodernamento della difesa. Il 7 VEGA è parte di questo programma e uno dei prototipi di questo elicottero lo abbiamo già visto atterrare di passaggio pochi mesi fa qui a Rimini.
Io personalmente ho vissuto questo periodo di comando con slancio, tutto di un fiato, consapevole che ai miei occhi sarebbe comunque stato troppo breve. Ho portato l’entusiasmo e la mia infinita passione per la vita militare e per il volo. Ho ricevuto in cambio dal personale del Vega molto di più, energia, disciplina, orgoglio, coinvolgimento, onestà intellettuale. Sono riuscito a vivere il momento, ho apprezzato tutti i giorni, soldato tra i soldati, pilota tra i piloti, fiero comandante di un reggimento che moltiplica le sue capacità grazie all’attaccamento alla bandiera e allo spirito di appartenenza che ciascuno di voi porta con sé ogni giorno.
Grazie al 7° Vega. Quando ho assunto il comando ero un po’ inconsapevole del fatto che sarei entrato a far parte di una famiglia molto più estesa, sia all’interno dell’aeroporto, che condividiamo in perfetta armonia con gli operatori civili, sia al di fuori, dove autorità istituzionali, rappresentanti dell’associazione e gli amici, i tanti amici del reggimento, mi hanno accolto con calore e supportato in ogni circostanza. Permettetemi infine un pensiero ai miei cari, ai miei genitori, ai miei fratelli, a mia figlia Gaia e mio figlio Massimo, a Milena e ai miei amici più cari e stretti, che queste parole di ringraziamento possano in qualche modo compensare le mie lunghe assenze e gli abbracci non dati.
Al colonnello Danilo Vita, collega stimato, auguro il meglio, che tu possa guidare il reggimento verso obiettivi ancora maggiori. Affido al mio successore la bandiera del reggimento oggi, con la piena e intima convinzione di aver comandato uno dei migliori reggimenti dell’Esercito italiano. Avere avuto l’onore di comandare il 7°Vega è stato per me il raggiungimento del più alto riconoscimento della mia carriera militare. Io ho vissuto il sogno, ho comandato il Vega.
Di grande impatto anche l’intervento del comandante della Brigata, di cui riportiamo alcuni passaggi:
“Innanzitutto voglio ringraziare Federico, perché il suo intervento è stato ricchissimo di contenuti e soprattutto è emerso forte l’amore per il Reggimento e per tutti coloro che ci circondano oggi. Saluto le autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni, gli uomini e donne in armi del 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito Vega. Siamo qui oggi per un passaggio di consegne che al di là del significato simbolico ed istituzionale è anche per noi un’occasione per riflettere sul ruolo del Reggimento, sul futuro di un’unità che, come è stato già detto, è una straordinaria unità.
Oggi abbiamo celebrato il cambio del Comandante del VEGA che, come è stato detto e come ben sappiamo, è una delle realtà più dinamiche e qualificate non solo per l’Aviazione dell’Esercito e della Brigata Friuli. Il VEGA è molto di più secondo me, è una pedina operativa ma è anche un attore protagonista nella trasformazione della Forza Armata, un laboratorio vivente in cui si integrano, ritengo in sintonia e in sinergia, i tre assi di sviluppo che ci sono stati indicati con forza dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito: addestramento, tecnologia e valori.
In merito all’addestramento il VEGA è da sempre sinonimo di prontezza, precisione, competenza, equipaggi, personale tecnico e personale di supporto si sono sempre distinti per la capacità di operare in scenari complessi con mezzi moderni in condizioni spesso estreme.

Il secondo asse è la tecnologia con l’impiego di piattaforme all’avanguardia e il continuo aggiornamento delle capacità anche logistiche con gli ingenti investimenti che qui la difesa ha pianificato, il reggimento si conferma come uno degli avamposti dell’innovazione operativa.
Proprio ieri abbiamo ricevuto la notizia dell’approvazione in Parlamento del decreto interministeriale che ha dato il via libera all’acquisizione di altri 29 elicotteri AH249 Fenice, si sta parlando della terza fase di un programma che dovrebbe terminare nel 2032 con un totale di investimenti di circa 5 miliardi e già si ipotizza di passare dalle iniziali 48 a 96 macchine. In questo il Vega è e deve essere protagonista perché da sempre non utilizza semplicemente la tecnologia la interpreta, l’adatta, la migliora, la mette al servizio della missione è questa la mentalità che serve all’esercito di domani una forza capace non solo di reagire ma soprattutto di anticipare.
E infine i valori. Qui il messaggio del Capo di SME è sempre stato chiarissimo senza valori tecnologia ed addestramento sono solo strumenti vuoti, bisogna mantenere vivi gli ideali, quegli ideali che ci fanno venire i brividi quando passa la bandiera o quando cantiamo l’inno, perché fare il soldato in un reel su Instagram è molto bello, affascinante, quasi sexy ma poi nella realtà significa essere impiegati 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, essere disposti ad andare dall’altra parte del mondo sacrificando gli affetti e rischiando la vita, quindi forse è un po’ più complesso di quello che possiamo vedere online.
Il senso del dovere, la realtà, il rispetto, lo spirito di corpo, la dedizione alla comunità sono i pilastri che rendono il Vega un esempio non solo per le altre unità ma ritengo anche per il territorio che ci ospita. Non a caso nel vostro motto, nel motto del reggimento si parla di forza, quella forza che emerge oggi anche direi emerge con chiarezza in chi entra in contatto con voi una forza che è del collettivo, che è frutto dell’unità di intenti ma lascia spazio a tante individualità di eccellenza.
A poche settimane dal mio passaggio ad altro incarico colgo quest’occasione pubblica per ribadire la mia gratitudine al vertice della Forza Armata per avermi permesso in questo incarico di comandare una brigata fatta di ben 11 eccellenze ma non posso negare che il Vega fra tutti abbia, appunto, una forza diversa. Quando un’attività viene affidata al Vega lo si fa con la certezza che verrà portata a termine nel miglior modo possibile e io sono fiero di essere il vostro comandante di brigata sono fiero di aver potuto servire il Paese al vostro fianco, a fianco di professionisti come voi, con questo spirito, con questi valori e con questa forza.
E poi voglio accennare ad un altro aspetto che ci rende particolarmente fieri, il legame col territorio romagnolo è un legame forte, radicato perché il Vega non è sul territorio, il Vega è nel territorio; lo dimostra la cooperazione costante e profonda con le autorità locali, la protezione civile, le realtà associative, i legami con le scuole e gli istituti superiori, la presenza direi l’abbraccio oggi di tutti questi amici lo testimonia con forza.

Concludo salutando i comandanti, il passaggio di comando, è un momento cruciale che ribadisce la continuità dei valori ma è anche un momento istituzionale per riconoscere i giusti meriti, quindi a Federico rivolgo il mio profondo e sincero compiacimento per l’intelligenza, la visione e la dedizione con cui ha comandato questo reparto, solo un anno fa ti dissi che la tua competenza e la tua leadership erano universalmente riconosciute e io penso che tu abbia mantenuto e superato ampiamente le aspettative sia dei tuoi superiori sia del tuo personale. Hai lasciato un segno indelebile non solo nel reggimento, nel cuore di uomini e donne, ma anche un segno indelebile nella Forza Armata grazie alle innumerevoli attività di cui ti sei occupato, per brevità cito solo la JOST 25 e l’Air Bridge for Gaza. Grazie alla tua leadership il Vega oggi è ancora di più, è una realtà solida pronta a affrontare le sfide del futuro.
Danilo ti rivolgo i migliori auguri per l’incarico che oggi assumi il tuo profilo è garanzia di continuità anche tu sei stato selezionato personalmente dal vertice della Forza Armata, tra i migliori per comandare una delle migliori unità, ci conosciamo da molto tempo ed ho sempre apprezzato la eccezionale professionalità, la capacità di risolvere i problemi ma soprattutto di essere un agente di armonia, sono certo che tu farai benissimo, in bocca al lupo.
Donne e uomini del VEGA io vi chiedo di crederci ancora di alzare ogni giorno l’asticella della professionalità e di essere sempre degni della fiducia che il Paese ripone in voi.
Viva il VEGA, viva la Friuli, viva l’Esercito italiano, viva l’Italia!.

Col. Mauro Bloise, giornalista e direttore editoriale de Il Basco Azzurro
