Diamo un futuro al nostro passato… quarantennale 32°(ex 34°) corso POA

di Alfredo Merrone e Francesco Morera

Il nostro passato

Quaranta anni e più: partiti in diciannove, in data 31/03/1974, di cui quindici brevettati piloti osservatori d’aeroplano prima e piloti di elicottero dopo, in appena venti mesi.

Questi ultimi, abilitati piloti e tali in “Servizio aeronavigante“ come recita la trascrizione matricolare, ma tutti i diciannove tali in “Servizio di Amicizia” come recita, ancor oggi, la nostra assidua frequentazione familiare, che ha creato nel gruppo un legame solido e duraturo ancor più dell’attività di servizio, esercitata in regioni diverse ed in ruoli diversi.

Già dal primo raduno, il decennale, era emersa la volontà di reiterare periodicamente i nostri incontri e valorizzarli di volta in volta con motivazioni significative.

Ebbene, le motivazioni sono state trovate e sono risultate valide sia per il nostro gruppo, sia per il Centro Aviazione Esercito che ci accoglieva, ma anche per la facilità organizzativa del raduno stesso; tant’è che nel 1994, 2001 e 2009 è stata scelta la sede di Viterbo perché ripropone gran parte della nostra storia di formazione, l’acquisizione di nuove abilitazioni, l’attività di addestramento con il simulatore di volo, il passaggio su mezzi più moderni di elevata tecnologia ed idonei all’impiego per le nuove esigenze operative della nostra Forza Armata, i corsi di lingua estera e tanti altri aggiornamenti professionali; mantiene vivo, in ogni caso, il legame del gruppo in un contesto vissuto da noi e dalle nostre famiglie in vario modo e consente di commemorare i colleghi “Baschi Azzurri” caduti in servizio direttamente presso il monumento ai Caduti dell’AVES.

Ma il quarantennale era per tutti noi un anniversario importante e parimenti importanti erano diventate alcune situazioni familiari dopo aver lasciato il servizio attivo.

La posizione di quiescenza aveva determinato nuovi obbiettivi, alcune situazioni familiari si erano modificate, altre condizioni di salute precaria avevano alimentato preoccupazione ed ansia.

Allora, era necessario per ciascuno di noi trovare le motivazioni per partecipare al raduno e qualche giorno per accantonare le nostre nuove ansie e preoccupazioni.

Lo Slogan che è servito da stimolo per tutti è stato:

“Diamo un futuro al nostro passato”

In questo modo, per valorizzare il nostro quarantennale, abbiamo condiviso una serie di iniziative: organizzare una serata dedicata esclusivamente al 32° ( ex 34° ) corso POA, durante la quale, incontrandoci con i nuclei familiari, avremmo ravvivato lo spirito conviviale, mantenendo vivi i ricordi e rafforzando i valori di amicizia ed i legami affettivi esistenti tra noi; chiedere il gemellaggio con un corso piloti in atto, per sentirci ancora parte integrante della specialità AVES, proponendoci come soggetti di riferimento nel raccontare e trasmettere, nelle pieghe della cerimonia, qualche nostro piccolo sprazzo di esperienza e vivere, altresì, il valore della continuità che i frequentatori di quel corso ci potevano assicurare; commemorare i nostri colleghi “Baschi Azzurri” caduti in servizio, deponendo una corona presso il monumento ai Caduti dell’AVES in Viterbo e onorare i nostri quattro compagni di corso deceduti con la nostra Messa in suffragio manifestando in modo diretto la nostra vicinanza alle loro famiglie.

Con questa idea e questa voglia abbiamo affrontato il nostro viaggio nel tempo ed abbiamo realizzato il nostro “Evento-Anniversario Quarantennale”, presenti tutti, di cui alcuni collegati solo in rete per causa di forza maggiore, ma vivamente partecipi. E così è stato.

Il presente

Il raduno del 32° (ex 34°) corso piloti osservatori d’aeroplano si é svolto a Viterbo nei giorni 2 e 3 ottobre di quest’anno e tutti hanno partecipato con il cuore e con la mente rivolti  al ricordo dei quattro colleghi “volati più in alto”.

Nel pomeriggio del 2 ottobre siamo arrivati a San Martino al Cimino e, presso il Balletti park hotel, dopo un lustro dal precedente raduno e con immenso piacere, abbiamo incrociato e scambiato sguardi, a volte commossi a volte sorpresi, abbracci, battute, tante emozioni ed in quell’incontro iniziale, comunque, abbiamo rivissuto le prime ricadute dei ricordi.

La sera, poi c’è stata la cena con la partecipazione delle gentili signore e la serata si è arricchita di nuovi entusiasmi, riproponendo la nostra antica e spensierata allegria.

Nella prima mattinata di venerdì 3 ci siamo ritrovati tutti presso il monumento ai Caduti dell’ AVES ove, rendendo gli onori e con viva emozione, abbiamo deposto un cuscino di fiori.

Successivamente il programma istituzionale è continuato presso il CAAE dove abbiamo partecipato alla S. Messa celebrata da don Salvatore con la lettura, particolarmente toccante, della preghiera dell’AVES; si è svolta poi la visita alla sala storica dell’AVES dove il col. Tonicchi ci ha sapientemente illustrato i contenuti e le caratteristiche di quanto esposto; infine, è stato suggellato con particolare emozione il gemellaggio con il 72° corso POE ed il 61° corso SPOE alla presenza del comandante dell’AVES, gen. Bettelli e del comandante del CAAE, gen. Mazzieri.

Durante la cerimonia il nostro capo corso, gen. Lattanzio ha ricordato che dall’inizio del corso (31 marzo 1974) e nei decenni successivi presso i reparti operativi, i piloti del 32° POA hanno totalizzato ben 58.000 ore/volo in sicurezza. Degli stessi uno è stato decorato con medaglia d’oro e uno con medaglia d’argento al valor dell’esercito; cinque sono diventati istruttori di volo e due presidenti dell’ANAE.

Il gen. Buono, attuale presidente dell’ANAE, ha illustrato gli alti valori rappresentati dall’ANAE con l’invito all’iscrizione e alla partecipazione anche da parte del personale in servizio.

Dopo le foto di rito all’ombra del monumento all’AB47G, é avventuro l’incontro informale con i giovani frequentatori e noi abbiamo avuto l’opportunità di trasmettere loro una parte delle nostre pluriennali esperienze di volo presso i vari reparti operativi. Alimentare la loro curiosità e stimolare il loro interesse alle nostre esperienze ci è sembrato corretto; proprio questo vuole rappresentare il vero spirito del gemellaggio.

Il futuro

Il raduno del 32° si è concluso con un sobrio incontro conviviale e con l’intento di incrementare i prossimi anniversari con incontri a cadenza più ravvicinata ed eventualmente in sedi diverse; inoltre è stato raccolto l’invito del gen. Sergio Buono, presidente dell’ANAE, a rinnovare l’iscrizione all’associazione, a cercare proseliti nei limiti delle proprie capacità ed eventualmente a dedicare un po’ del nostro tempo, partecipando attivamente alla vita delle sezioni con idee e proposte tendenti a consolidare e se possibile migliorare l’attività associativa.

Scroll to top