
Sono ormai più di tre mesi che il mondo lotta contro un nemico invisibile che mina la salute di centinaia di migliaia di persone e causa un numero impressionante di morti. La pandemia, come un uragano, ha attraversato il mondo intero, richiamando alla mente epoche storiche ormai dimenticate, quando periodiche epidemie falcidiavano le popolazioni delle nazioni colpite.
L’Italia, a oggi, è uno dei paesi maggiormente colpiti con un enorme numero di contagiati e un alto numero di decessi che hanno messo in grave difficoltà l’organizzazione sanitaria nazionale. In tale difficile contesto, oltre al lavoro diuturno e senza soluzione di continuità degli operatori sanitari, è stato necessario l’impegno generoso di tutte le forze sane del Paese.
L’Aviazione dell’Esercito, da subito, ha messo a disposizione della Protezione Civile uomini, strutture e mezzi aerei e terrestri per il trasporto e la distribuzione dei dispositivi sanitari per soddisfare le necessità delle strutture ospedaliere e delle municipalità. Gli aeromobili della Specialità hanno sorvolato l’Italia da nord a sud, atterrando in tutti i principali aeroporti italiani per soddisfare le richieste della Protezione Civile. Per tale ufficio, sono state effettuate centinaia di ore di volo, trasportato personale medico, nuclei di sanificazione, consegnate circa cento tonnellate di materiali sanitari e milioni di mascherine.
Di particolare importanza, ai fini del trasporto di malati in gravi condizioni, si è dimostrato l’assetto con barelle di bio-contenimento IsoArk N36. Tale dispositivo, posizionato a bordo degli elicotteri e degli aerei dell’AVES, consente il trasporto in tutta sicurezza del paziente, garantendo così la protezione degli operatori sanitari e dell’equipaggio. Con tali aeromobili, l’AVES ha garantito il trasporto di malati, in condizioni critiche, in strutture dove erano disponibili posti in terapia intensiva.
L’impiego degli elicotteri in ogni condizione, la possibilità di decollo quasi immediato in tutte le ore può avvenire solo in virtù del continuo e capillare addestramento del personale di volo, della loro dedizione e professionalità uniti alla preparazione tecnica dei reparti di sostegno e alla prontezza del personale dei supporti al suolo.
Come sempre l’AVES c’è. è presente ogni qualvolta è necessario per il bene del Paese e della collettività.
Anche i nostri soci hanno operato per alleviare le sofferenze dei contagiati dal Covid-19. In ottemperanza alle direttive statutarie: “l’Associazione si propone di favorire attività della protezione civile volontaria ai sensi dell’Art. 32 del D.Lgs. n. 1/2018 e di collaborare alle attività promozionali del volontariato e della Protezione Civile”, molti sono stati i soci che direttamente, con la propria sezione, si sono impegnati negli aiuti alle realtà locali, mentre altri – inseriti nelle organizzazioni della Protezione Civile e del volontariato – hanno offerto la loro preziosa disponibilità ed esperienza nelle sale operative, nella condotta di automezzi, nel trasporto dei malati e del materiale sanitario. Di grande impatto sociale è stata la messa in opera, grazie alla fattiva collaborazione del socio Franco Samaciccia della sezione ANAE “Fiorenzo Ramacci”, dell’ospedale da campo degli alpini, da sempre ospitato all’interno del 3° Reparto di sostegno AVES “Aquila” di Orio al Serio. L’intervento, d’intesa con Protezione Civile, Regione Lombardia e ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha consentito di alleggerire, nella provincia più colpita, l’emergenza sanitaria. Grazie, inoltre, a tutti coloro che hanno partecipato con donazioni alla realizzazione del progetto.
Mi sia permesso, dalle righe di questo editoriale, di inviare un affettuoso saluto e un incoraggiamento ai Baschi Azzurri che operano in missioni all’estero, e che vivono il difficile momento con forte preoccupazione per le loro famiglie.
A tutti i soci un grande abbraccio con la raccomandazione di prestare attenzione, osservare le regole di contenimento, le disposizioni per la sicurezza e la prevenzione stabilite dalle autorità sanitarie, in attesa che il tempo ci restituisca la gioia di riabbracciarci e tornare alla socialità, linfa inalienabile degli esseri umani.
Il Presidente Nazionale
Sergio Buono