Il Basco Azzurro 3/2018

Editoriale del Presidente Nazionale
Gen. Sergio Buono

Gli eventi che ci hanno visto protagonisti negli ultimi due mesi, rappresentano pietre miliari nella storia della nostra associazione e resteranno impressi nell’animo di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di esserne testimoni. Mi riferisco all’assemblea generale dei soci del 9 maggio e alla cerimonia del 14 giugno nella sala conferenze del Comando Carabinieri Lazio, che ha visto il nostro periodico, “il Basco Azzurro”, ottenere il primo premio tra le pubblicazioni edite dalle associazioni combattentistiche e d’arma.
L’assemblea generale dei soci che, per solennizzare il 35° anniversario dell’ANAE, ho voluto si svolgesse all’interno della caserma “D. Chelotti”, casa madre della specialità e punto di “decollo” di tutti i Baschi Azzurri, alla presenza del Comandante dell’AVES Generale Paolo Riccò e dei comandanti dell’AVES ai più alti livelli, si è dimostrata una scelta indovinata che ha reso ancora più significativa la nostra assemblea generale e contribuito a consolidare ancor più l’univocità delle due anime dell’Associazione: l’AVES e l’ANAE.
Da queste pagine, sento il dovere di ringraziare il Generale Paolo Riccò per la sua presenza e disponibilità e per le belle parole espresse nel suo intervento a chiusura dell’assemblea, a testimonianza del sentimento di reciproca “integrazione” che anima gli appartenenti all’Aviazione dell’Esercito di ieri e di oggi. Ringrazio anche il Comandante del Centro che ci ha ospitato, il Comandante della Brigata Friuli, il Comandante del “Sostegno AVES” e tutti i Comandanti dei Reggimenti AVES per la loro piena collaborazione all’attività del Sodalizio, sia a livello centrale sia periferico.
Per quanto ci riguarda, sento il dovere di ringraziare i presidenti di sezione, la presidenza nazionale e tutti i soci che hanno operato con impegno, entusiasmo e passione per il raggiungimento degli obiettivi pianificati.
Non immaginavo di vedere realizzati tutti i programmi messi in cantiere, sia a livello nazionale sia locale, dalla presidenza e dalle sezioni territoriali che, a loro volta, hanno operato con creatività e coraggio concorrendo ancor più ad aumentare il prestigio del nostro Organismo nell’ambito delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dello stesso Ministero della Difesa.
Per la seconda volta consecutiva, un prodotto editoriale dell’ANAE, ottiene un riconoscimento a livello nazionale: dopo quello assegnato nel 2017 al calendario 2018; è stato proprio il nostro periodico ad assurgere a protagonista nel pomeriggio del 14 giugno, nella Sala Valadier della Caserma “Giacomo Acqua” del Comando dei Carabinieri Legione Lazio in Piazza del Popolo a Roma, in occasione della 3^ Edizione dei Premi Nazionali della Pubblicistica Militare.
Nella spettacolare e riuscita manifestazione, organizzata dall’Istituto Italiano di Uniformologia Iconografia e Pubblicistica Storico Militare “Quinto Cenni”, svoltasi alla presenza di alte cariche militari e di personalità dell’arte, della letteratura, dello spettacolo e della comunicazione, insieme all’ANAE, è stata premiata una corazzata dell’informazione come la RAI per la fiction campione di ascolti di RAI Uno “Il capitano Maria” e i Vigili del fuoco con il calendario 2018 “Che spettacolo”: viaggio nei cambiamenti dell’Italia e del Corpo nazionale raccontato attraverso il cinema. Come potete vedere, siamo in prestigiosa compagnia.
Noi, però, non siamo soliti crogiolarci al sole dei successi; siamo già orientati al grande evento che ci attende il 27 e 28 ottobre a Vittorio Veneto in occasione del Raduno Nazionale dell’ANAE, in concomitanza con quello di Assoarma, per celebrare la firma del trattato di pace che mise fine alla Grande Guerra e posto di fatto termine al Risorgimento.
Dalle prime stime, dovremmo essere in tanti a sfilare orgogliosi e fieri dietro il nostro labaro e i vessilli delle sezioni.

In questo numero

Il Volo e la Storia
di Silvia Russo

Ogni storia è un libro a sé che spesso ripercorre quei sentieri disseminati di ricordi che oggi ci hanno portato a essere quello che siamo. Eppure esistono storie tramandate, ascoltate, scritte e rilette da chi ha vissuto gli esordi di un tempo al quale forse non pensiamo più.

Così gli anni passano e ci si allontana sempre più da quel primo giorno in cui i primi aeroplani dell’Aviazione Leggera dell’Esercito decollavano tra la polvere e i sassi di Monte dell’Oro per giungere a noi attraverso un racconto tramandatoci dalla vita e dall’esperienza delle Associazioni d’Arma.

Un’esperienza indimenticabile e gratificante
di Mauro Bloise

“Vorrei fare un piccolo riepilogo di questa esperienza, racconta Bahija El Haufytipo quelli che si fanno a fine serata pensando all’intera evoluzione della giornata. Un’esperienza sicuramente indimenticabile, mica tutti gli anni potrò trascorrere il mio compleanno a cena con i baschi azzurri! Un’esperienza importante, gratificante e interessante, si esatto interessante! Sicuramente vi starete chiedendo cosa può esserci di interessante per una ventiduenne, domanda lecita. Me la sono posta anche io, poi mi sono guardata intorno…”

L’Iroquois and the Italian Indians
di Giampaolo Giannetti

Il nostro Corso, “ORWAC 63-3: Officers Rotary Wing Aviator Course”, sarebbe partito subito includendoci nella Sezione speciale per il velivolo UH-1, “l’Irouqois”. Soltanto noi tre italiani, immediatamente definiti “The Italian Indians” avremmo volato su quel velivolo; gli allievi del Viet Nam e quelli americani sarebbero stati addestrati ancora sull’H-19 D “Chickasaw” e sull’H-21C “Shawnee”.

Grande Guerra la difficile scelta della popolazione restare o partire?
di Massimiliano Lagna

Unica fu la combinazione fra la sorpresa strategica subita dal Comando Supremo e la sostanziale assenza di direttive in cui vennero a trovarsi la popolazione civile, lasciata non solo senza ordini ma in pratica senza il tempo di capire cosa stesse succedendo, e la loro odissea conseguente la sconfitta militare.

La popolazione civile fu costretta a decidere in brevissimo tempo se partire o rimanere.

Il “vecchio Huey” lascia la Sardegna
di Daniela Cadoni

Il 21° gruppo “Orsa Maggiore” saluta l’ultimo AB-205. Presenti in Sardegna dal 1967, gli AB 205 dislocati sulla base di Elmas sono stati impiegati con diversi compiti di supporto, sia in favore della popolazione civile, sia per esigenze di carattere prettamente militare, sotto il coordinamento del Comando Militare Sardegna.

Complex Aviation Exercise I 2018 – Claudio Toselli

Scopo dell’esercitazione approntare e validare gli assetti dell’Aviazione dell’Esercito da impiegare nei Teatri Operativi al fine di verificare e affinare le capacità di condotta delle operazioni nella terza dimensione; nonché condurre un processo decisionale di pianificazione per amalgamare il personale delle unità e sviluppare in condotta la capacità di gestire situazioni di crisi.

Dai Nuraghe alle Alpi
di Marco Scalas

Quando fui trasferito a Casarsa, sapevo trattarsi di un reparto di volo molto attivo, fucina di cambiamenti, di sperimentazioni e di attività in continua evoluzione. Il personale, quasi tutto di origini friulane pur accogliendomi con moderato calore mi fece sentire subito a mio agio. Non erano anni facili, le contestazioni all’esterno e all’interno delle caserme, le marce antimilitariste altre manifestazioni contraddistinguevano quel 1970. Per me tutto era nuovo. Comunque…

Mayday, mayday, United Nation’s chopper’s landing
di Roberto Sangalli

Eravamo atterrati in uno spiazzo abbastanza vasto, ma pur sempre all’interno di una foresta potenzialmente ostile, in un luogo sconosciuto, senza essere certi che qualcuno avesse raccolto il nostro messaggio di richiesta di aiuto/./ Il sudore freddo patito per la manovra appena conclusa si stava trasformando in un caldo opprimente. La tranquilla immobilità del posto venne improvvisamente rotta da una presenza: dal bush una decina di neri uscì nella radura e cominciò ad avvicinarsi, con qualche timore, al bianco elicottero. Erano seminudi, in maggioranza maschi…