IL “CUORE DI SANTA” ROSA IN VOLO CON L’AVES PER BENEDIRE LA CITTÀ DI VITERBO

Per la prima volta il “Cuore di Santa Rosa“, attraverso le mani del Vescovo S.E.R. Mons. Lino Fumagalli, sorvolerà la città di Viterbo a bordo di un NH-90 dell’Aviazione dell’Esercito per benedire dall’alto tutti i cittadini.

L’iniziativa “UNA ROSA IN VOLO” è nata dalla collaborazione tra la Curia Vescovile e il Comando Aviazione dell’Esercito, a testimonianza del forte legame che unisce i “Baschi Azzurri” alla città di Viterbo ed è stata presentata ieri 31 agosto presso la sala conferenze della Curia vescovile dall’addetto stampa don Emanuele Germani. Presenti il comandante dell’Aviazione dell’Esercito, il Generale di Divisione Andrea Di Stasio, il vicario del vescovo don Luigi Fabbri, la madre superiora del Santuario di Santa Rosa, suor Francesca Pizzaia, il Sindaco di Viterbo Chiara Frontini e il delegato comunale per i rapporti con le Forze Armate Giancarlo Martinengo.

Dopo anni particolarmente difficili, con la pandemia e i risvolti della guerra in Ucraina che hanno sconvolto la vita del nostro Paese, il passaggio dall’alto del cuore di Santa Rosa vuole essere un momento di preghiera dal quale si possa ricevere quella spinta giusta per non perdere mai la fede e da essa trarre la forza per superare tutte le difficoltà.

La giornata del 2 settembre sarà ricca di avvenimenti.

Alle 9.00 in piazza San Sisto, il Vescovo Lino Fumagalli, il Prefetto Antonio Cananà, la Sindaca Chiara Frontini e il Comandante dell’Aviazione dell’Esercito Andrea Di Stasio, assisteranno alla tradizionale pesata della macchina di Santa Rosa ad opera dei Baschi Azzurri del 4° Gruppo Squadroni “Scorpione” dell’Aviazione dell’Esercito.
A seguire le autorità si sposteranno presso l’Aeroporto Fabbri dove Suor Francesca Pizzaia, madre Superiora del Monastero di Santa Rosa, donerà all’Aviazione dell’Esercito una preziosa reliquia di Santa Rosa. Al termine l’elicottero NH-90 si alzerà in volo con il “Cuore della Santa Patrona” ed effettuerà un sorvolo su Viterbo, Bagnaia, Grotte Santo Stefano, San Martino al Cimino e sul Comune di Vitorchiano, dove nel 1250 Santa Rosa si stabilì.

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