Il ministro Pinotti a Viterbo incontra gli studenti

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Il 7 aprile alle 11,30 presso l’aeroporto militare ”Fabbri” di Viterbo il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha incontrato circa 600 studenti delle ultime classi delle scuole pubbliche e paritarie della città. L’incontro è stato condotto da Francesca Fialdini giornalista e conduttrice Rai della trasmissione Uno Mattina.

All’incontro hanno partecipato il comandante dell’aviazione dell’Esercito Antonio Bettelli, il capo di stato maggiore dell’Esercito Danilo Errico e autorità religiose e civili. A fare gli onori di casa il generale Bettelli che ha rivolto il saluto agli studenti e dato il benvenuto al ministro Pinotti ed alla conduttrice dell’evento Francesca Fialdini.

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Nella sua introduzione il generale Bettelli ha sottolineato l’importanza della sinergia tra le istituzioni locali. L’incontro di oggi ne è stata la testimonianza.

L’iniziativa nasce da un progetto del ministero della Difesa e del Miur (Ministero dell’Istruzione, delle Università e della Ricerca) per “educare gli alunni all’esercizio della democrazia e favorire l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo delle competenze relative alla Costituzione italiana e dei valori fondanti per l’esercizio di una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale”.

“I militari italiani – ha detto il ministro – svolgono un lavoro quotidiano di sostegno, supporto, sicurezza. Ma nella discussione politica il tema è sempre lo stesso. A che servono? Ma la difesa purtroppo serve e il lavoro dei militari si conosce poco. Per questo abbiamo messo in piedi una serie di iniziative atte a far capire il ruolo che rivestono le forze armate. Tali iniziative – ha proseguito la Pinotti – nascono dalla preziosa collaborazione che ho con il ten. col. Paglia, mio consigliere per lo sport ed attività con i giovani”.

Il ministro Pinotti, prima di rispondere alle domande dei ragazzi, ha fatto un quadro della situazione italiana. Ha parlato del Libro Bianco “una sorta di riforma con indirizzo politico, che possa aiutare i militari ad attuare le modifiche necessarie”, della Libia “dove non ci sono missioni militari italiane in atto ma abbiamo dato la nostra disponibilità ad aiutare il paese”, dell’Iraq dove ha spiegato che “500 militari italiani sono impegnati nella sicurezza della diga di Mosul”. Quindi l’emergenza migranti e il ruolo dell’Unione europea.

E’ stato poi il momento delle domande da parte dei ragazzi. “Perché i Marò sono ancora in India?” ha chiesto un alunno. “Tengo a precisare – ha risposto il ministro della Difesa –  che solamente uno è in India. Da quando sono Ministro, La Torre non è più rientrato”. Il ministro ha proseguito sostenendo che “all’inizio sono stati fatti alcuni pasticci. I nostri militari quando sono in missioni internazionali possono e devono essere giudicati solamente in Italia. Questa era la posizione da adottare fin dall’inizio. L’auspicio – ha concluso – è che a breve, grazie alle iniziative intraprese, anche Girone possa riabbracciare la propria famiglia in Italia”.

Sono proseguite le domande che hanno spaziato dalla questione dell’uranio impoverito delle missioni in Kossovo, al ruolo delle donne nelle Forze Armate, al contributo dell’Esercito nella sicurezza nazionale con “strade sicure”.

Si è parlato inoltre di sport e del centro paralimpico difesa. Il progetto nato nel 2014 è rivolto al personale militare delle quattro Forze Armate che ha riportato lesioni permanenti e invalidanti durante il servizio. Attualmente l’Italia è l’unica nazione ad avere un gruppo sportivo paralimpico che annovera militari ancora in servizio.

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L’incontro si è concluso poco dopo le ore 13, il ministro ha tenuto a salutare tutti gli equipaggi degli aeromobili messi in static display e visitati dai ragazzi prima e dopo l’incontro. Particolare interesse ha suscitato l’aereo a pilotaggio remoto recentemente introdotto in servizio dall’Aviazione dell’Esercito.

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Quando si parla di valorizzare i nostri giovani! E’ questa la strada giusta, il nostro Esercito merita di essere apprezzato non solo in campo internazionale ma anche a casa nostra ed i giovani possono essere il migliore vettore.