Il Reparto Comando e Supporti Tattici del COMAVES Visita il Bunker Soratte

Il neocostituito Reparto Comando e Supporti Tattici del Comando Aviazione dell’Esercito e la sua prima visita addestrativa presso il Bunker Soratte.

Tra i compiti assegnati al Reparto Comando e Supporti Tattici del Comando Aviazione dell’Esercito, v’è quello relativo alla capacità di rischieramento e preparazione di un posto comando. La visita addestrativa al Bunker Soratte, nato come centro di comando alternato, creato durante la Seconda Guerra Mondiale e mantenuto in attività durante il periodo della Guerra Fredda, è stata utile quale fonte di ispirazione per idee future.

Grazie all’Associazione Bunker Soratte e del suo presidente, l’Architetto Gregory Paolucci, il Reparto Comando e Supporti Tattici del Comaves, accompagnato dal suo Comandante e dal Comandante di Battaglione, ha avuto la possibilità di conoscere anche questo pezzo di regione che ha, con il suo ex complesso militare nella zona del Monte Soratte, forgiato le pagine della storia nazionale e non.

Realizzate in epoca fascista, a partire dal 1937, le gallerie del Monte Soratte avevano la funzione di rappresentare un rifugio antiaereo per ogni eventuale attacco su Roma. Questa città sotterranea, vasta oltre 4 chilometri, rappresentò una vera e propria cabina di regia di tutti gli eventi storici e diplomatici nei mesi più drammatici della storia d’Italia, tra il 1943 e il 1944, vedendo successivamente l’avvicendamento delle epoche dall’occupazione nazista, con il Feldmaresciallo Albert Kesserling, fino ad arrivare al periodo della Guerra Fredda, in cui lo stesso bunker fu adibito a rifugio antiatomico del Governo e del Presidente della Repubblica. 

A chi lo conosce già, pur essendo stato utilizzato principalmente dai tedeschi, piace etichettare il sito del Monte Soratte come “le gallerie degli italiani”, proprio a voler rendere giustizia a quanti connazionali vi hanno instancabilmente lavorato per avere quello che vediamo oggi.

“Un passo nella storia”, così William Sersanti dell’Associazione Bunker Soratte, guidando i baschi azzurri del Reparto Comando e Supporti Tattici del Comaves, ha definito questo percorso a ritroso nelle viscere di un monte che custodisce, in realtà, ancora molti segreti.

Tra le tante attività programmate dal reggimento, questa ha voluto essere il modo più diretto per favorire l’amalgama del nuovo personale impiegato e, al contempo, per portare a conoscenza i militari della storia che circonda il territorio sul quale opera la Specialità. È proprio a partire da questa storia, che risulta davvero importante poter toccare con mano i luoghi “respirati” in passato da altri soldati e rendersi conto di quanto sia prezioso per la memoria questo “tesoro di ferro”.

Conoscenza del territorio, amalgama, coscienza del passato: questi dunque i tre temi cardine della prima di molte giornate che ha lasciato qualche sassolino sulla strada della crescita di questo giovanissimo Reparto dell’Aviazione dell’Esercito che, già dai suoi primi passi, promette già di andare lontano.

C.le Magg. Silvia Russo