Ricordati a Elmas i Caduti del Monte Limbara

Deposizione corona di alloro

L’oblio del ricordo non deve mai avvenire

Il 3 settembre 2021, presso la Base del 21° Distaccamento permanente “Orsa Maggiore” di Elmas (CA), presieduta dal comandante Ten. Col. Francesco Morini, si è svolta una cerimonia in occasione del 40° anniversario dell’incidente di volo occorso il 5 settembre 1981, in località Vallicciola, sul Monte Limbara nel comune di Tempio Pausania.

Nell’incidente, muoiono i tre membri dell’equipaggio: i due piloti Ten. Lorenzo Cozzolino, in servizio a Padova presso il 53° gr. sqd. EM Cassiopea, il sergente maggiore Stefano Narducci, effettivo al 4° reggimento “Altair” di Bolzano, ambedue in supporto al 21° Orsa Maggiore, distaccati ad Alghero per operare sulla base del monte Limbara e il maresciallo specialista Agostino Sanna originario di Romana, in provincia di Sassari, in servizio al 21° dall’inizio di quello stesso anno, quando finalmente, dopo un lungo periodo di attesa, era riuscito a tornare nella sua amata isola.

La sentita cerimonia, è iniziata con l’alzabandiera alla quale oltre al reparto schierato ha partecipato una rappresentanza dei Baschi Azzurri della Sezione Sanna con il presidente e il vessillo; successivamente, il Comandante del 21° “Orsa Maggiore” e il Presidente della sezione Sanna, hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti mentre risuonavano le note del silenzio, seguita dalla preghiera dell’Aviazione dell’Esercito.

Nella sua allocuzione, il Ten. Col. Morini, così si è rivolto agli effettivi del distaccamento schierati davanti al monumento ai Caduti del reparto: Oggi, siamo qui riuniti per rendere onore a questi nostri colleghi che hanno pagato a caro prezzo l’impegno nell’assolvimento del loro compito. Il loro sacrificio è, e sarà per sempre, fonte di luce per il nostro reparto e per l’Esercito tutto e ci rende consapevoli che il lavoro da noi svolto, ha un altissimo valore sociale e civile. Il loro  esempio è, e sarà per noi, linfa vitale dalla quale attingere forza e determinazione per portare avanti il nostro lavoro. L’oblio del ricordo non deve mai avvenire.

Oggi, domani e sempre abbiamo il dovere morale di ringraziare e ricordare con immenso onore chi, compiendo il proprio dovere, è caduto per il bene della comunità”.

Poi, ha ringraziato l’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito, sezione Sanna, intitolata proprio al Maresciallo sardo, per aver voluto fortemente ricordare i colleghi caduti: “La loro presenza e il loro impegno ci aiutano a non dimenticare”.

Il comandante Morini, ha concluso il suo appassionato intervento, rivolgendo un pensiero ai familiari di tutti i Caduti: “Alle famiglie dei nostri caduti, giunga  l’affettuoso abbraccio di tutto il 21° “Orsa Maggiore”.

Era il 5 settembre 1981

Nel primo pomeriggio al rientro da una missione antincendio in località Liori – Porto San Paolo, sulla costa a sud-est di Olbia, dopo aver ingaggiato una impari lotta con le fiamme, spento l’immenso incendio e portati in salvo molti turisti, in fase di atterraggio, l’elicottero, perde improvvisamente quota, con l’impegno dei piloti, sembra galleggiare sopra le cime degli altissimi alberi che nascondono il camping di Vallicciola, dove sono accampati moltissimi villeggianti, con tende, camper e roulotte. Con un ultimo sussulto, il velivolo, arriva fino all’angolo sud del bosco dove esiste un piccolo spiazzo formato dall’incrocio di due viottoli. Il muso dell’elicottero, toccando terra, impatta violentemente contro un macigno incendiandosi.

Alla luce dei disastrosi incendi che in questo “annus horribilis” hanno devastato la Sardegna, l’Italia e il mondo intero, i tre Caduti dell’AVES che 40 anni fa hanno perso la vita per salvare dalle fiamme cittadini, territori e materiali, sono da considerare come gli antesignani di quella lotta agli incendi boschivi, che solamente a seguito dei  reiterati disastri che hanno causato grandi tragedie nazionali e la perdita di  numerose vite umane,  hanno fatto risvegliare nella coscienza dei cittadini, la convinzione che da anni ormai, si è in presenza di un attacco totale al territorio che deve essere considerato come vero e proprio terrorismo contro la natura.

Nel primo anniversario dell’incidente, Don Teodoro Marcias, cappellano militare del Comando militare della Sardegna, scrisse una poesia per tramandare ai giovani Sardi il sacrificio per la loro terra dei tre eroi dell’AVES

Olocausto

Agostino, Lorenzo, Stefano.
Quell’olocausto per il patrio suolo,
che ai Sardi offriste con immenso amore,
tornò già fausto dal passato duolo,
pei verdi monti, in rinnovato ardore.

Voi della storia la migliore voce,
lasciaste al mondo ed ai successori tutti
che un dì vittoria, sulla fiamma atroce promette
e immensi i generosi frutti.

Marino Zampiglia