
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata, Danilo Errico ha visitato il Parco Nazionale della pace a Sant’Anna di Stazzema. Con lui il colonnello Antonio Del Gaudio, comandante del 1° Reggimento Antares e accompagnato dal procuratore militare Marco De Paolis. Visitati anche i luoghi dove il 21 aprile 2016 “Antares” ha provveduto al ricollocamento della Lapide con i nomi della strage di Sant’Anna di Stazzema con una operazione di grande effetto.
Dopo la visita all’Ossario e alla lapide ricollocata, la delegazione ha visitato la Chiesa di Sant’Anna di Stazzema e la piazza dove furono uccisi 132 delle 560 vittime e quindi il Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema dove il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ed il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata, Danilo Errico hanno sottoscritto una pergamena che ricorda l’amicizia che si è creata con l’Esercito per la missione svolta lo scorso anno e come “Sant’Anna di Stazzema, forte della sua memoria e dei valori della nostra Repubblica Italiana, è diventato luogo di dialogo e di perdono favorendo l’amicizia tra i popoli con uno sguardo verso le giovani generazioni”.
Esercito Italiano
Da “il BA” n. 3/2016 – L’ICH-47F riposiziona la stele che ricorda le vittime dell’eccidio di S. Anna di Stazzema
Il 1° reggimento dell’Aviazione dell’Esercito “Antares” riposiziona una stele, precedentemente distrutta dal vento, a Sant’Anna di Stazzema.
La lapide, del peso di circa 5 tonnellate, dopo le operazioni di imbracatura e messa in sicurezza, è stata trasportata dall’aeroporto di Massa Cinquale al Monumento Ossario, sul Colle di Cava, tramite dei ganci elettrici sulla parte anteriore e posteriore dell’elicottero. Raggiunto il monumento, il posizionamento è stato possibile tramite la cosiddetta manovra di “hovering”, volo stazionario, grazie soprattutto alla precisione e collaborazione di tutto l’equipaggio del ICH-47F. E’ stato un momento suggestivo che ha restituito nuova dignità alle 560 vittime del triste eccidio a opera dei soldati nazisti del 12 agosto del 1944.