Ai nostri aviatori Caduti per servire la Patria nei cieli

Questa è la toccante e particolare dedica posta sul monumento scoperto dagli assessori del comune di Montefiascone Paolo Manzi e Fabio Notazio  nell’ambito della  cerimonia che si è svolta il 4 agosto 2018 sul lungolago all’interno delle manifestazioni previste in occasione dell’Air Show. Alla presenza di Mons. Fabio Fabene, che ha, benedetto il monumento, del Dott. Giovanni Bruno, del Generale di Divisione aerea Giorgio Baldacci e del Sindaco di Montefiascone Sig. Massimo Paolini, Mons. Fabio Fabene, vescovo della diocesi di Montefiascone e sottosegretario del sinodo dei vescovi, ha benedetto il monumento.

Una cerimonia semplice e partecipata, ma densa di significati, simboli, ideali e speranze, come ha sottolineato il Sindaco di Montefiascone nella sua breve allocuzione.

Il monumento a forma di un timone di un aereo, su cui si erge una grande aquila, è in ricordo dei quattro  piloti motefiasconesi caduti: il Colonnello A.M. Paolo Scoponi, il Capitano A.M. Piero Giraldo, il Tenente della Regia Aeronautica Gino Bartoli, il Capitano dell’Esercito Italiano Paolo Lozzi.

La sezione ANAE “Muscarà” che ha partecipato con il Presidente Gen. B. Luigi Orsini,  che ha incontrato e salutato i genitori e i familiari di Paolo, con il Gen. B. Ricci Ermanno, il Vice Presidente Col. Giuseppe Torresi, l’aitante e prestante alfiere Giovanni Pagliaroli,  il Consigliere Luigi De Rosa e con numerosi altri soci in quiescenza e in servizio, ha reso onore ai Caduti, sulle note del silenzio. In un “assordante” silenzio dei partecipanti alla manifestazione e in un’atmosfera pregna di commozione, ricordi e speranze future, le note del Piave che hanno accompagnato la deposizione della corona di alloro e del silenzio per gli onori ai caduti, si sono magicamente impossessate e raccolto il pensiero di tutti sfrecciando in alto nel cielo azzurro in una calda mattinata di agosto, elevandosi sempre più in alto come hanno fatto nella loro vita i “quattro ragazzi”, che immagino, ci guardano dall’azzurro infinito del cielo.

Testo e foto Angelo Valentini

Scroll to top