L’ESERCITO INTERVIENE PER RISCHIO VALANGHE IN VALLELUNGA

Bolzano, 23 gennaio 2018 – Un intervento davvero importante, quello effettuato il 23 gennaio in Vallelunga, Alta Val Venosta (BZ), da un dispositivo dell’Esercito a guida 4° reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair”, per evacuare circa 160 persone in zona sottoposta ad altissimo rischio valanghe.

La missione di pronto intervento, coordinata la sera precedente dal Comandante di Reggimento, Colonnello Massimiliano Belladonna, con la Prefettura della Provincia di Bolzano presso la Centrale Operativa dei Vigili del Fuoco, è stata richiesta a seguito di alcune slavine che hanno interessato la Vallelunga, travolto abitazioni e interrotto i collegamenti stradali, lasciando isolati un albergo con circa 80 ospiti e una pensione più piccola con altri 20 in località Melago (BZ), oltre a una serie di masi e agglomerati di case minori. Sotto il coordinamento della Protezione Civile hanno preso parte alle operazioni Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, soccorritori alpini dell’Esercito, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), del Bergrettungsdienst (BRD), più volontari della Croce Bianca e della Protezione Civile, per un complessivo di 150 soccorritori. In considerazione dell’elevato numero di persone da evacuare, il Comandante di Reggimento, di concerto con il Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, Generale di Brigata Paolo Riccò, ha disposto l’impiego massivo di risorse, al di fuori dell’assetto previsto dal piano di Pronto Intervento Aereo Nazionale. Il dispositivo dell’Esercito è stato predisposto da equipaggi di volo del 4° “Altair”, a bordo di 3 elicotteri UH205A, di cui uno equipaggiato con verricello di soccorso, un nucleo di comando e controllo, formato dal Comandante, che come capo missione ha diretto da bordo le operazioni di soccorso e di ricerca di personale isolato, un Sottufficiale di collegamento posto presso il Centro di coordinamento della Protezione Civile a S. Valentino alla Muta, a circa 5’ di volo dalla zona d’intervento, e due tecnici operatori di bordo per coordinare i movimenti degli aeromobili in piazzola.

Inoltre sono state impiegate, in sinergia con gli equipaggi di volo, le squadre militari del soccorso alpino del Reparto Comando Supporti Tattici “Tridentina” di Bolzano, addestrate ad operare su terreni impervi e ad operare in collaborazione con gli assetti del 4° Altair, con cui svolgono periodicamente attività congiunta. E’ stato schierato anche un posto avanzato di rifornimento in zona Lasa (BZ) a circa 10’ di volo, con un nucleo rifornimenti e una squadra antincendio, per permettere di aumentare le capacità operative di tutto il dispositivo, compresi gli assetti degli altri Corpi dello Stato.

Le operazioni di soccorso si sono svolte lungo tutto l’arco della giornata, permettendo di evacuare le strutture turistiche a rischio, oltre al personale individuato in un secondo momento durante un’attività di ricerca svolta in Valle, dove è stato necessario intervenire con il verricello di soccorso. Nei punti di recupero sono state realizzate piazzole di atterraggio speditive con fondo in neve battuta, a circa 6200 piedi di quota nei pressi dell’hotel e 7600 piedi al rifugio “Maseben”, dove equipaggi e soccorritori hanno lavorato con temperature che si sono mantenute costantemente intorno ai -2°.

L’intervento è terminato alle 16:45 con l’ultimo recupero di una bambina, rimasta nell’albergo dove soggiornava ma separata della famiglia che, a causa delle intense nevicate, non è riuscita a raggiungere la struttura dopo un’escursione in Valle. Il contributo del dispositivo dell’Esercito ha permesso di recuperare in totale 154 persone su 169, di cui 8 grazie all’impiego del verricello in zone impervie dove l’atterraggio non era possibile. Motivo d’orgoglio per il reggimento e per la specialità è stata la grande riconoscenza dimostrata dalle autorità locali, ma, soprattutto dalle persone portate in salvo, che con i loro sorrisi e ringraziamenti hanno ripagato tutti gli sforzi della giornata.

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