SEZ. ANAE “NATALE” ALLA INTITOLAZIONE CASERMA CC a BOLOGNA-PILASTRO

Si è svolta nel pomeriggio del 13 settembre al quartiere Pilastro di Bologna, la cerimonia dell’intitolazione della nuova stazione Carabinieri “Car. M.O.V.C. Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, i tre carabinieri vittime della banda della Uno Bianca

Alla cerimonia hanno presenziato centinaia di cittadini e numerose associazioni combattentistiche e d’arma, compreso una rappresentanza della sez. ANAE “NATALE” con il proprio vessillo associativo ed il presidente Col. Domenico Peverati. Moltissime le autorità presenti dal Ministro degli Interni Dott. Matteo Piantedosi (anche ex prefetto di Bologna) il Cardinale Arcivescovo metropolitano di Bologna e Presidente della CEI Matteo Maria Zuppi, il Comandante Generale dei Carabinieri Gen.C.A. Salvatore Luongo ed il Sindaco di Bologna Dott. Matteo Lepore.

La nuova caserma è un presidio di legalità già molto apprezzato dalla popolazione del quartiere Pilastro.

NDR: La sera del 4 gennaio 1991 rimasero vittime dell’assalto passato alla cronaca giudiziaria come la “strage della banda della Uno bianca”, avvenuto nel quartiere bolognese Pilastro, tre colleghi carabinieri tutti insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile

Otello Stefanini «Capo pattuglia in servizio notturno di vigilanza insieme ad altri due pari grado, veniva proditoriamente fatto segno ad improvvisa azione di fuoco da parte di tre malviventi e, nonostante le ferite mortali, tentava di reagire con l’arma in dotazione prima di accasciarsi esanime sul volante del mezzo militare. Nobile esempio di altissimo senso del dovere e non comune ardimento portati fino all’estremo sacrificio. Bologna, 4 gennaio 1991”

per entrambi Andrea Moneta e Mauro Mitilini: «Componente di pattuglia in servizio notturno di vigilanza insieme ad altri due pari grado, veniva proditoriamente fatto segno ad improvvisa azione di fuoco da parte di tre malviventi e, nonostante le ferite mortali, reagiva con l’arma in dotazione prima di accasciarsi al suolo esanime. Nobile esempio di altissimo senso del dovere e non comune ardimento portati fino all’estremo sacrificio”.

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