Voluta dal Generale Andrea Di Stasio, Comandante della Specialità e attento cultore di storia e tradizioni, l’iniziativa mira a realizzare la Banda dell’Aviazione dell’Esercito.
Composta da dieci Baschi Azzurri e diretta dal Maestro Caporal Maggiore Capo Andrea Abbadia, ha fatto il suo esordio il 10 maggio scorso, in occasione del 71° anniversario della nostra Specialità, eseguendo il riscoperto “Inno dell’Aviazione Leggera dell’Esercito”. Scritto dal Maestro Maresciallo Bernardino Picone, autore di numerosi brani di successo per Banda, il brano fu pubblicato negli anni ’70. L’inno è stato ritrovato grazie al socio della sezione ANAE “Rigel” Generale Antonio Serpe il quale, nel sistemare i suoi oggetti ricordo, si imbattè in un disco in vinile contenente inni eseguiti dalla Fanfara Bersaglieri; successivamente lo donò alla sala museale dell’AVES.
La tradizione bandistica militare ha radici lontane e a oggi in Italia se ne contano oltre 20 considerando anche le Fanfare. La prima banda militare sembra sia stata costituita da Maria Teresa d’Austria nel 1741 e la sua funzione era quella di accompagnare le battaglie, inizialmente con lo scopo di terrorizzare l’avversario con forti suoni, successivamente per infondere entusiasmo o anche come mezzo per trasmettere i comandi e i segnali. L’esercito italiano ha una banda dal 1964: posta alle dipendenze dei Granatieri di Sardegna, si è poi costituita come reparto autonomo.
In base alla “riforma vesselliana”, che prende il nome dall’ideatore Alessandro Vessella, direttore di banda e compositore italiano, sono previsti tre organici: piccola banda (35 esecutori), media banda (54 esecutori) e grande banda (102 esecutori), prevedendo per ogni formazione una grande varietà strumentale.
L’esecuzione di questo primo nucleo musicale “Azzurro” ha suscitato grande apprezzamento e siamo certi che, in attesa dell’approvazione dello SME, presto le note dell’AVES saranno la colonna sonora delle Ali dell’Esercito.
Mauro Bloise
