2015 Sezione Rigel: ricordi e ricerche lontane

di Sergio De Monte

Al fine di non interrompere una consuetudine che ha avuto inizio in anni lontani nei quali si era in servizio, irriducibili veterani di un glorioso reparto di volo – V° R.E.U.G., . si ritrovano ancora oggi, anno 2015, ogni mattina, festività comprese, a degustare una tazzina di caffè commentando i fatti quotidiani e di vita vissuta.

Ai primi, dopo attenta analisi e dibattito, viene sempre trovata una soluzione. Ai momenti di vita vissuta emergono talvolta ricordi ora lieti ora tristi che richiamano alla mente fatti e/o emozioni che ci sono rimasti nel cuore.

In quest’ultimo periodo avvicinandosi una data particolarmente infelice per l’ALE: 29 giugno 1960, l’argomento postoci e da risolvere non trovava soluzione: l’ubicazione dei cippi che furono eretti a ricordo degli incidenti di volo in cui perirono in località Forgaria nel Friuli il serg. magg. pilota Luigi Romano, il col. Renzo Norberto e il magg. Filippo Vitti dl 183° Rgt. “Nembo” e, in Trentino in località Sega di Terragnolo in cui prematuramente salirono più in alto il serg. magg. pilota Vittorio Masolini, il gen. Giuseppe De Stefano e il col. Ottone Smalis del V° C.A..

La localizzazione del cippo eretto a ricordo dei caduti nel comune di Forgaria nel Friuli fu in breve tempo individuata, in condizioni assai precarie, dai soci Frondaroli e Corriga, essendo loro vivo il ricordo del luogo. Il cippo, invece, del serg. magg. Masolini, ha chiesto accurate e complesse attività informative in quanto, nel ricordo collettivo, veniva erroneamente situato sull’Altopiano di Folgaria in provincia di Trento. Infatti le ricerche esperite sull’Altopiano si conclusero con un nulla di fatto e con la convinzione confermata, dai ricordi di persone anziane, dai documenti del comune, dallo storico del luogo Sig. Laker Fernando e da tutta la stampa locale, che sull’Altopiano, a memoria d’uomo non si erano verificati incidenti di volo che avessero interessato velivoli dell’Aviazione dell’Esercito

Grande impulso e coraggio che spinsero all’intensificazione delle ricerche fu dato dai colloqui telefonici avuti con il sig. Andrea Betteto dell’ufficio diffusione stampa di Bolzano, dal messo comunale del comune di Terragnolo sig. Candido Gerola che mi indicò la località di Sega del Terragnolo come luogo dell’incidente dell’elicottero e posizionamento del cippo.

Acquisito la cartografia escursionistica della zona, il sottoscritto unitamente all’inseparabile compagno di avventure montane, Emilio, si decise di partire per le valli del Pasubio. Partenza ore 06:00, caffè ad Arsiero; via per il passo della Borcola, poi giù fino a Stedileri, quindi alla frazione Sega ove arrivammo verso le ore 10:00.

Parcheggiato l’auto, scarponi ai piedi e zaino in spalla, ci incamminammo lungo il torrente Leno di Terragnolo ove incontrammo il sig. Giancarlo Gerola abitante del luogo. Dopo un rapido scambio di saluti e del motivo per il quale eravamo arrivati fin lì, il sig. Gerola senza esitazione ci fornì dettagli sul cippo e ci accompagnò ove venne rinvenuto l’elicottero dopo l’incidente; sul luogo vi è posta una croce in ferro con vaso portafiori. Quello che ci colpì fu la cura del sito e la pulizia del cippo a cui provvede personalmente e periodicamente il sig. Giancarlo Gerola.

Prima di salutarci, il sig. Gerola ci fece una breve cronistoria del cippo: esso inizialmente, nel 1960, fu posto sopra un grande masso posto in mezzo ad un prato nei pressi della caduta del velivolo, poi in seguito all’alluvione del 1966, dopo la sistemazione dell’alveo del torrente – 1970 -, fu portato nell’attuale posizione. Nei primi anni del 1990, per interessamento del sindaco di allora, fu ripulita l’area, ridato visibilità al cippo e, svolta una cerimonia solenne a ricordo delle persone che perirono nell’incidente.

Rientrati a Casarsa, soddisfatti del risultato ottenuto dopo mesi di ricerca, e ricordando il degrado cui versava il sito di Forgaria, sempre con l’amico Emilio, decidemmo di recarci sul luogo ove  fu eretta la stele in ricordo del serg. magg. Romano: Flagogna (500 mt. a valle del ponte dell’armistizio sul torrente Arzino e nelle vicinanze della provinciale della Val D’Arzino), frazione del comune di Forgaria nel Friuli, per provvedere ad una accurata deforestazione dell’area ed alla pulizia della stele.

Portato a soluzione il problema postoci diverso tempo prima, abbiamo provveduto, anche a nome di tutti i Baschi Azzurri, a porre un fiore avanti al cippo e recitato una preghiera per non dimenticarli mai.

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