BA di marzo aprile 2016

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Editoriale

La cultura della Difesa

Il 7 aprile alle 11,30 presso l’aeroporto militare ”Fabbri” di Viterbo il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha incontrato 576 studenti delle ultime classi delle scuole pubbliche e paritarie della città. All’incontro, condotto da Francesca Fialdini giornalista e conduttrice Rai della trasmissione Uno Mattina, hanno partecipato il comandante dell’Aviazione dell’Esercito Antonio Bettelli, il capo di stato maggiore dell’Esercito Danilo Errico e autorità civili e religiose. Il generale Bettelli nel dare il  istituzioni locali e l’importanza che assumono queste iniziative. “Tutti noi – ha detto il comandante dell’AVES – dobbiamo essere orgogliosi dei nostri soldati nel mondo”.

L’Aquila 2009. Noi c’eravamo

Michele Cervo

Il rotore del nostro Quattro e Dodici ha finito di girare, il Comandante di Reggimento e Marcello terminano le operazioni di spegnimento quindi scendono e facciamo il debriefing della missione. Nei nostri occhi c’è tutta la tragedia che dall’alto abbiamo visto per tutto il giorno, ci diciamo tutto siamo un equipaggio! Non tralasciamo nulla, la nostra professionalità non lo permette; quindi riponiamo gli N.V.G. ed il casco, ultimo check all’elicottero, lo chiudiamo e ci salutiamo. Domani si torna all’Aquila. Mentre guido verso casa i pensieri si confondono con la strada ma un istinto che mi accompagna da tempo mi fa cercare…

Lettera ad uno zio Basco Azzurro

Mattia ha 11 anni e frequenta la seconda media. L’insegnante di italiano ha assegnato alla sua classe un compito: scrivere una lettera ad un conoscente, esprimendo ciò che non ha mai detto e che vorrebbe dire a questa persona. Mattia ha scelto allora di scrivere a suo zio, un nostro collega basco azzurro.

Ciao zio, come stai?

Dove sei in questo momento, Kosovo, Afghanistan, Libano? Per me non fa differenza perché sei comunque lontano, troppo. Ci sentiamo spesso con whatsapp e scherziamo ma non ti ho mai detto quello che penso di te. Da quando sono nato vedo la tua figura andare e venire…

12° corso P.O.

L’ultimo  dell’Urbe il primointeramente a Viterbo

Andrea Boni

Ci trovammo nell’aula magna in 58 fra tenenti in S.P.E. (16) e sottotenenti cpl.  trattenuti di varie armi e specialità, carabinieri esclusi, tutti del  17° corso A.U.C.: i due capitani arrivarono dopo, all’Urbe. All’Urbe tre giorni passarono in aula per imparare a compilare il libretto  di bordo e conoscere le varie parti; a studiare il circuito e le vie di rullaggio. Furono formati i gruppi allievi-istruttori, 16-17 allievi ogni istruttore. Il comandante Ramberti  ne aveva 17; io ero nel gruppo del comandante Maoloni che ne aveva 16. Gli istruttori erano tutti piloti dell’aero-club: ex piloti militari che avevano fatto la guerra. Eravamo in tanti, si volava solo al mattino e a giorni alterni. Grande festa per noi sotto tenenti, i tenenti qualcosa ne sapevano, fu quando…

8° corso P.O. – Io c’ero

Luigi Orsi

Un giorno mi spinsi fino all’estremo nord-est dell’aeroporto dove trovai due aviorimesse e davanti un piazzale pulito. La cosa però che più suscitò la mia curiosità fu vedere parcheggiato un aeroplano ad ala bassa con carrello triciclo e una strana gobba trasparente al centro della cabina di pilotaggio. Le dimensioni dell’aereo erano veramente piccole. Credo che fosse la metà circa di un Piper L-18. Mentre lo guardavo incuriosito mi si avvicinò un signore in abiti civili anche lui di statura piccolina. Dandomi del tu mi disse. “Ti piace?”. Mi presentai come sottotenente Orsi Luigi e lui semplicemente mi rispose…

La prima donna pilota di elicottero, in visita in Sardegna

Marino Zampiglia

“Non esiste indipendentemente dal sesso un lavoro che si ama che non può non riuscire. Alle donne che intraprendono un lavoro tradizionalmente appannaggio solo degli uomini, dico di non abbattersi; i lavori meglio riusciti, sono quelli in cui si crede e io ho creduto fortemente in questo lavoro. Le donne non accettino mai il fatto che esistano lavori solo appannaggio maschilistico e non parlo solo di lavoro elicotteristico. Alle donne ripeto sempre: dovete lavorare con la vostra mente senza essere condizionate dal mondo maschilistico che vi circonda e senza delegare ad altri la vostra libertà. Persistete nei vostri ideali senza abbattervi e andate avanti sempre. Io ce l’ho fatta, ce la farete anche voi! Illuminate voi il mondo, non siate come un pianeta che quando non è colpito dal sole sparisce”.

Stesse origini… una casa comune

Mauro Ciarcia

Amici dell’ANAE,

con immenso piacere ho aderito a questa associazione, poiché, essendo un sottufficiale della Marina Militare di categoria Meccanico Navale, specializzato inizialmente come elicotterista (SH-3D Sea King), passato poi sul velivolo AV-8B (HARRIER II Plus), avrò, almeno spero,  la possibilità di confrontarmi con “i miei pari” .

Vorrei raccontarvi un’esperienza che ho vissuto un paio di anni fa che mi ha sbalordito poiché ignoravo ciò che vi sto per dire. Nel 2013…

Cronaca di una grave e dolorosa decisione politica

Salvatore Parisi

Fu solamente il 1° giugno 1940 che Mussolini comunicò ufficialmente al suo Stato Maggiore Generale che l’Italia sarebbe entrata in guerra a fianco dei nazisti dopo la mezzanotte del 10 del mese in corso. A distanza di 25 anni, la Storia nazionale si ripeteva ancora una volta con dolorosa ciclicità riportando a galla gli stessi errori politici commessi alla vigilia del 1° conflitto mondiale quando Salandra, allora Presidente del Consiglio, informò lo Stato Maggiore Generale solamente il 5 maggio 1915, cioè pochi giorni prima dell’entrata in guerra, dopo avere addirittura estromesso il Parlamento da questa sua gravissima decisione.

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