Editoriale del Presidente Nazionale
Gen. Sergio Buono
Anche quest’anno, in occasione del giorno dell’Unità nazionale e della giornata delle Forze armate, uno stendardo dell’AVES accompagnato dai Baschi Azzurri del 7° reggimento AVES “Vega”, orgogliosamente condotti dal loro Comandante, il Colonnello Marco Poddi, è salito sulla monumentale scalinata dell’Altare della Patria per ricevere dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia. L’importante riconoscimento rende onore a tutti i Baschi Azzurri dell’Aviazione dell’Esercito effettivi al reggimento che, a partire dalla sua costituzione, hanno contribuito al conseguimento della prestigiosa onorificenza. A nome di tutti i soci, al comandante di reggimento e ai suoi effettivi, invio le mie congratulazioni e quelle di tutti i soci dell’ANAE, molti dei quali hanno fatto parte del glorioso Reparto, contribuendo a fare del “Vega” una delle Unità più tecnologiche e operative del nostro Esercito. Questo numero del giornale chiude il 2017 e riporta la cronaca della presentazione del calendario 2018, diventata ormai un evento tra i più attesi e apprezzati dai Baschi Azzurri e dai collezionisti. Il suo successo è andato oltre ogni più favorevole previsione. La realizzazione e la storia che racconta hanno riscosso l’apprezzamento del personale dell’AVES, dell’ANAE e degli appartenenti ad altre associazioni combattentistiche e d’arma presenti all’evento. Il merito va attribuito anche al particolare format, alla impeccabile organizzazione della presentazione ed alla presenza sul palco di relatori e ospiti di rilievo. Giusto riconoscimento, a tal proposito, va dato alla professionalità del capitano Pamela Sabato “madrina” della manifestazione e ai racconti degli anni pionieristici del Comandante Annunzio Celaschi, e del Brigadier Generale Vittorio Montani, rispettivamente del primo corso piloti di elicottero e primo manutentore di aeromobili della nascente branca dell’ALE. A conferma del successo ottenuto, il sito ufficiale dell’esercito italiano ha posto il “report” della manifestazione sulla sua home page, evento che ci riempie di soddisfazione e orgoglio. Sfogliando le pagine del giornale, troverete due articoli riguardanti due nostri Caduti. Il ritorno di Giuseppe “Pippo” Parisi, caduto in Libano il 7 agosto 1997, tra quelle montagne che lo avevano visto bambino e che aveva lasciato per diventare servitore dell’Italia e costruttore di Pace nel mondo. L’intitolazione della sala operativa del Comando Logistico dell’Esercito al Maresciallo Capo Simone Cola, avvenuta il 6 novembre 2017, presso la caserma “Emilio Bianchi” di Roma. Sento nel contesto la necessità di inviare un deferente ricordo a tutti i nostri Caduti che hanno sacrificato la loro vita nell’adempimento del dovere e ai Baschi Azzurri che nell’anno che sta per concludersi ci hanno lasciato. Ai loro familiari va il nostro affetto e la nostra vicinanza: sappiano che noi ci siamo sempre e le nostre sezioni sono sempre aperte. Quando questo giornale arriverà nelle vostre case, saremo alla vigilia dell’inizio del nuovo anno che spero possa veder consolidare i molti progetti realizzati nel 2017 e stimolare tutti ad operare per il raggiungimento di nuovi obiettivi. A tal proposito nel 2018, ci attende uno degli eventi che, per antonomasia, caratterizza l’associazionismo: il raduno nazionale. Negli ultimi giorni di ottobre, per celebrare il centenario della vittoriosa conclusione della prima Guerra mondiale, a Vittorio Veneto, si svolgerà il raduno di tutte le associazioni combattentistiche e d’arma. Noi ci saremo sperando di essere in tanti per ritrovarci protagonisti di una manifestazione che vuole celebrare il ricordo di tutti quegli italiani che coltivarono il grande sogno risorgimentale di costruire con determinazione e con immensi sacrifici l’Italia unita. Concludo, inviando a voi, alle vostre famiglie e a tutti coloro che vi sono cari, i migliori auguri per le prossime festività e per un 2018 foriero di salute e serenità.
In questo numero:
Il cielo è il nostro tempo – Calendario storico ANAE 2018 Silvia Russo
I Baschi Azzurri dell’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito presentano il nuovo Calendario Storico.
La storia è maestra di vita e il tempo, almeno secondo la comune memoria collettiva, è tiranno. Ma non è sempre così; soprattutto se ognuno con la sua vita fa del tempo una matita per disegnare una storia. Da qui nasce la memoria, quella vera, quella fatta del pensiero di un giorno forse lontano ma mai abbastanza remoto da poterci impedire di raccontare chi eravamo; è in quello stesso tempo che vola e contemporaneamente ci ha concesso di poterne essere i piloti.
Il luogo dove è stato inventato il volo Giuseppe Ria
Pare sia un elicottero ad aver ispirato l’invenzione dell’aereo. Scherzi della storia. Il memoriale dei Fratelli Wright, universalmente riconosciuti come gli inventori del volo umano, sorge a Kill Devil Hills, estrema costa est degli Stati Uniti, uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. E non poteva che nascere qui uno dei prodigi della tecnica che più hanno rivoluzionato la storia. Wilbur ed Orville Wright erano originari dell’Ohio, e per raggiungere il luogo dei loro esperimenti, dove oggi sorge il memoriale a loro dedicato, furono necessari circa sette giorni di treno e nave. Oggi la stessa distanza può essere coperta in poco più di un’ora di volo. E basterebbe questa considerazione per descrivere l’impatto che i loro studi sul volo hanno avuto nella società moderna.
Gli aiuti degli alleati dopo Caporetto Ernesto Bonelli
Dopo Caporetto gli Alleati inviarono contingenti di truppe francesi e inglesi sul fronte italiano e, da come è scritto in molti testi di storici stranieri, sembra che queste abbiano contribuito in modo sostanziale sia a stabilizzare il fronte, sia a difenderlo sul Piave. Nella realtà le cose andarono ben diversamente.
Londra, 24 settembre 1917 ore 15,25
Poiché V. S. ha deciso di adottare atteggiamento difensivo, e poiché le 16 batterie di obici britannici vi sono state mandate per propositi offensivi, compiacetevi disporre che siano ritirate dalla fronte immediatamente, avendo io bisogno di destinarle ad altro teatro.
Generale Robertson.
Al che Cadorna rispose, subito, il giorno dopo:
ZG 25 settembre 1917.
A Sir William Robertson
Capo dello Stato Maggiore Imperiale, 4553 G. M.
Dispongo perché le 16 batterie britanniche siano immediatamente ritratte dal fronte e poste a vostra disposizione.
Circa la forma usata nel chiederle, vi faccio osservare che io solo sono competente a giudicare della situazione su questa fronte in relazione ai nostri interessi combinati con quelli della coalizione, ed a prendere i provvedimenti che ne derivano, dei quali rispondo direttamente a S. M. il Re ed al Governo italiano.
Generale Cadorna
Centro di Simulazione e Validazione – Ce.Si.Va. Andrea Boni
Cos’è questo Ce.Si.Va. – sembra tanto la marca di una motocicletta – che insiste nella Caserma “Giorgi”, già sede della Scuola di Guerra e soprattutto cosa fa?
Il Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito, da circa dieci anni è il principale riferimento dell’Esercito per l’applicazione della simulazione addestrativa nella preparazione dei Posti Comando e degli “staff” delle Unità che saranno impiegate nelle missioni fuori territorio nazionale: Kosovo, Libano, Irak, Afganistan e altri probabili e/o possibili. Lo scopo è di metterle in condizione di affrontare con immediatezza e determinazione qualsiasi evento che si verifichi nel corso delle operazioni sul terreno.
Il Piper dell’ALE sul set del film “Commandos” Marco Scalas
Svoltando a sinistra dalla statale mi trovai a seguire una enorme Cadillac che per le sue dimensioni non consentiva alcun sorpasso. Dovetti sorbire tanta e tanta polvere, anche a causa della strada che oltre che polverosa, era anche molto sconnessa. Me ne resi conto seguendo la strana coda di quella bizzarra macchina, che ondulava paurosamente.
La cosa mi incuriosì non poco e mi misi a seguirla da vicino con la speranza di scoprire chi fosse il conducente. Percorsi circa cinque chilometri, la Cadillac arrivò a destinazione e mi trovai di fronte al proprietario della grossa auto che meraviglia delle meraviglie, riconobbi immediatamente.
Pochi giorni dopo incominciai a notare che alcuni mezzi corazzati parcati nelle officine del Centro addestramento unità corazzate, avevano i colori mimetici del deserto e portavano sulle lamiere, le insegne tedesche, altri invece, le insegne italiane del Regio Esercito.
Contemporaneamente, di bocca in bocca…