ONUMOZ “Albatros” – Mozambico

  • Inizio Missione: 1 marzo 1993
  • Fine Missione: 1 aprile 1994
  • Stato: Conclusa
  • Luogo: Mozambico
  • Area Geografica: Africa sud-orientale

Gli Accordi di Pace, siglati a Roma il 4 ottobre 1992 tra il Governo del Mozambico e la RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana), sanciscono che la supervisione ed il controllo dell’attuazione delle clausole del trattato vengano affidate alle Nazioni Unite. Il 16 dicembre, il Consiglio di Sicurezza autorizza l’operazione ONUMOZ (United Nations Operations in Mozambique), la quale ha il compito di favorire il processo di pacificazione.

In particolare, la componente militare della missione riceve il mandato di monitorare e verificare il cessate il fuoco, la separazione e la concentrazione delle forze contrapposte, la loro smobilitazione e la raccolta, stoccaggio e distruzione delle armi; inoltre, il completo ripiegamento fuori dei confini delle forze militari straniere e la smobilitazione dei militari e dei gruppi armati irregolari; attuare misure di sicurezza in favore di infrastrutture e servizi vitali, fornire sicurezza alle attività svolte dalle Nazioni Unite e dalle altre organizzazioni internazionali a sostegno del processo di pace, con particolare riguardo ai corridoi di collegamento tra il mare ed il confine del Paese.
L’Italia ha contribuito alla missione sino all’aprile 1994 con un Contingente di 1.030 uomini, fornito dalle brigate “Taurinense” prima e “Julia” poi.

L’Unità a livello reggimento, articolata su un battaglione di fanteria alpina, un battaglione logistico, un gruppo squadroni dell’Aviazione dell’Esercito ed un reparto di sanità, ha cominciato lo spiegamento nel marzo 1993, assumendo la responsabilità operativa del Corridoio di Beira nei primi giorni di aprile. In tal senso, ed in ragione sia della vitale importanza del corridoio – via di collegamento principale tra lo Zimbawe ed il mare, servita da una rotabile, da una ferrovia e da un oleodotto – sia del livello di efficienza operativa e logistica dell’unità, il contingente italiano ha assunto il ruolo di “forza di riferimento”, con funzioni di supporto logistico e sanitario a favore di tutte le forze ONU presenti nella regione.

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