Conversazione con il Comandante
di Giovanni Ramunno
La Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia riprende, nel nome del grande “Capo da Mar” e doge seicentesco, la plurisecolare tradizione marinaresca della città che la ospita. Costituito nel 1961 come Collegio Navale, avente la finalità di avvicinare i giovani alla vita sul mare, il “Morosini” alla fine degli anni ’90 verrà rideterminato in Scuola Navale Militare, acquisendo l’autonomia didattica e lo status militare per i propri allievi. Il 4 maggio 2002, durante una solenne cerimonia tenutasi in Piazza San Marco, la Scuola Navale ha ricevuto dalle mani dell’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, la Bandiera d’Istituto. Dal 2009 la Scuola Navale è aperta alle ragazze, ormai quasi la metà del numero totale degli allievi.
Abbiamo incontrato il comandante del “Morosini”, il Capitano di Vascello Marcello Ortiz Neri, per conoscere meglio questa eccellenza italiana.
Comandante, il suo ruolo nell’ambito della Scuola Navale Militare è di primissimo piano, garantendo la disciplina e la coesione degli Allievi e avendo l’opportunità di osservarli e valutarli giornalmente. Come definirebbe la loro spinta motivazionale?
Credo che le caratteristiche principali della spinta motivazionale dei nostri allievi, ragazzi e ragazze di età tra i 16 e i 18 anni, siano la costanza, la determinazione e l’ambizione. L’accesso alla Scuola Navale Militare è subordinato a impegnative prove concorsuali dopo le quali, sin dal primo giorno, l’allievo deve affrontare continue sfide per assimilare le regole e la disciplina militare, ambientarsi e portare a compimento tutte le attività quotidiane: e la Scuola insegna proprio a sviluppare il carattere e il metodo per sapersi organizzare. In questo ambito un momento imprescindibile è la campagna d’istruzione estiva svolta, normalmente, per il primo corso a bordo di una nave scuola a vela e per il secondo corso, su una “nave grigia” della Squadra Navale della Marina Militare.
Riconosce caratteri comuni e tratti particolari di rilievo nei comportamenti dei giovani?
I nostri allievi sono uno specchio esatto della comunità nazionale, sia dal punto di vista geografico sia da quello dell’estrazione sociale. Sono giovani normali che hanno deciso di vivere, per tre anni, un’esperienza sicuramente inconsueta per un adolescente di oggi, ma pagante per il proprio futuro. Il forte impegno, la disciplina e le quotidiane sfide cui sono chiamati continuamente, potrebbero apparire insostenibili per chi non conosce e riconosce la determinazione che possono avere i ragazzi di quest’età; d’altra parte gli allievi del “Morosini” sono consapevoli che gli sforzi profusi, durante il percorso triennale, saranno ampiamente ripagati da una formazione etica, scolastica, caratteriale e sportiva di eccellenza, dalle prospettive che si apriranno loro in qualsiasi campo, militare o civile, in cui vorranno cimentarsi e, non ultimo, dal senso di appartenenza a una “band of brothers”, quella dei compagni di corso, caratterizzata da amicizie che durano per tutta la vita.
Come vive questa esperienza entusiasmante e unica nel suo genere?
L’esperienza di Comandante della Scuola Navale Militare è senza dubbio tanto affascinante quanto impegnativa. Il nostro è l’unico Istituto di formazione della Marina Militare in cui il comandante è anche dirigente scolastico; si sente la responsabilità di essere formatori di giovani, in buona parte minorenni, le cui famiglie ci hanno affidato il compito di farli crescere come “cittadini modello” grazie ai valori propri dell’etica marinaresca, in cui ciascun singolo è parte determinante di un equipaggio. L’impegno di tutto il personale dell’Istituto è ripagato dal constatare la maturazione degli allievi, dall’ingresso sino alla maturità e i risultati da loro conseguiti dopo il diploma: le posizioni di prestigio raggiunte in 60 anni dai “morosiniani” in ogni settore professionale, militare o civile, pubblico o privato, consentono di affermare che la Scuola Navale Militare è una fucina della classe dirigente italiana.
Quale consiglio darebbe a chi vorrebbe avvicinarsi a questa scuola?
Il mio consiglio è di ponderare attentamente la propria decisione, perché la Scuola Navale Militare richiede ai suoi allievi un impegno sicuramente maggiore rispetto a quanto viene richiesto ai coetanei di un altro istituto superiore. Allo stesso tempo, però, consiglio di valutare l’infinita gamma di opportunità che si aprono a chi conclude gli studi a S. Elena: ogni ex allievo porta con sé il patrimonio prezioso di un’esperienza indimenticabile e una garanzia di successo per il futuro.