Le Aquile delle Risaie

di Filippo Mongiovì

Dopo due anni che sono in pensione e ho tempo libero, mentre metto in ordine delle vecchie fotografie mi ritrovo in mano delle immagini degli anni 80 quando prestavo servizio al 46° gr. sqd. ERI “Sagittario” sulla base di Vercelli. I ricordi iniziano a scorrere come in un videoclip: inizio, marzo 1979 fine corso e primo reparto operativo. Giovanissimo e pieno di entusiasmo, mi ritrovo a volare su di un mare di acqua, le risaie del vercellese, che strano! Il volo tattico in Baraggia era fondamentale, le “Dispaly Determination” che ci facevano stare ore ed ore in mezzo alla polvere ad aspettare il via, e poi in pochi minuti finiva tutto. “Bravissimi tutto bene” e si tornava in base, il più delle volte nella nebbia più fitta e allora giù lungo il torrente Cervo che portava a casa. In mezzo a tutto questo le persone, i piloti, gli specialisti e tutti gli altri che lavoravano al “Sagittario”.  Che bei ricordi!

Ma chissà dove saranno tutti i miei vecchi colleghi, chissà cosa faranno e se saranno cambiati!

E allora perché non cercarli e riuscire a rivederci per fare un po’ di “Amarcord” con loro?  Quest’anno, 2013 ricorre un triste anniversario, si, sono 20 anni che il reparto ha lasciato l’aeroporto “Carlo Del Prete”. Infatti il 46° “Sagittario” era stato soppresso nel 1983 ed il suo posto era stato preso dal 23° “Eridano” di Bresso (MI) con comando su Vercelli e squadrone distaccato a Bresso e proprio nel 1993 con la chiusura del 3° C.A. gli elicotteri dell’Airone e del Biscione lasciarono definitivamente la mitica sede di Vercelli. Che peccato….

Comincia così la ricerca di tutti quelli che avevano prestato servizio sulla base di Vercelli con gli stemmini del 46° e 23° sulle tute e che riportavano ambedue l’effige dell’airone delle risaie. Penso quindi al 1° raduno di tutti noi, ma il raduno degli aironi non  mi  piaceva ed allora? Visto che il fregio dell’AVES riporta un’aquila ecco l’idea: sarà il “1° raduno delle Aquile delle risaie”.

Con l’aiuto di qualche collega, vecchi calendari, pagine bianche, elenchi telefonici militari, facebook, vecchie mail e numeri telefonici ho messo in piedi un elenco di circa 100 colleghi. Dopo mesi di ricerche e contatti si stabilisce la data fatidica.

Sarà il 27 e 28 aprile 2013.

Fatto, sabato 27 Aprile ore 16,00 aperitivo presso l’aeroclub di Vercelli, iniziano ad arrivare i radunisti, quanti capelli bianchi e… come sono radi,  i sorrisi però e le pacche sulle spalle ripagano di tutto.

“Ciao, come stai? “queste le prime parole, come se fosse solo qualche giorno che non ci incontriamo, è bellissimo! Lo spirito non manca e giù subito i primi ricordi, “ti ricordi la Lilli, Ruspa e Benzolo”, sì i cagnolini che per anni ci hanno fatto compagnia nelle lunghe ore passate in base per il pronto intervento dall’alba al tramonto, sul pezzo per una settimana, allora i turni erano settimanali e comprendevano sabato e domenica, una “storia infinita”.  E che dire dell’acquario della “buvette” dove un’insana e precoce moria dei pesci era la disperazione del gestore e del direttore, che per evitare le furie del comandante continuavano a spendere per non far trovare vuoto l’acquario e mantenerlo sempre con lo stesso numero di abitanti aventi lo stesso colore e la giusta grandezza. Avessero visto le scampanellate con “svegliaaa pesciolini” ed i drink che bevevano la sera quando il bar era frequentato da “x” e “y” !!!

Passiamo qualche ora a chiacchierare, gustare l’aperitivo e proseguire sulla strada dei ricordi raccontandoci di quella volta che decollando in formazione di tre elicotteri per andare in Baraggia a poche centinaia di piedi ci troviamo tutti in nube ed allora “io vado a nord, io vado a sud , bene io tiro per est e poi vediamo” , per fortuna dopo due minuti siamo tutti al suolo e spenti i motori di corsa a prendere un caffè per festeggiare lo scampato pericolo.

Approfittiamo ancora dell’occasione per fare quattro passi nella nostra ex base e rivedere quei luoghi dei nostri primi anni operativi.

Che tristezza! Ad eccezione  di due hangar, utilizzati dall’aeroclub, il resto è in completo abbandono.

Le libagioni proseguono la sera con la cena sociale organizzata presso il ristorante dove tanti anni prima avevamo tenuto più di un “Pranzo di Corpo”  e dove da giovane romano e forte di una certa spavalderia scommettendo ho lasciato cadere volontariamente dei bicchieri a terra “per vedere di nascosto l’effetto che fa”, che scemenza!… ma la sfida era sfida come quella volta che, sempre durante una cena sociale, in aprile, incrociando un collega lungo il bordo della piscina lo prendo per un braccio e lo sporgo sull’acqua dicendogli: “adesso ti faccio fare un bagno” e lui “non hai il coragg……” il  collega non ha avuto il tempo di terminare la frase perché era già in acqua. Tanto avevamo vent’anni e nulla ci poteva scalfire.

Domenica 28, di buon mattino ci ritroviamo nella chiesa di Santa Maria Maddalena per commemorare i colleghi che ci hanno lasciato e quando il sacerdote legge i loro nomi una grande commozione traspare in tutti noi, e ancor più, quando uno di noi legge la preghiera dell’ Aviazione dell’Esercito e dice qualche parola in loro ricordo, le lacrime a quel punto sono sugli occhi di tutti.

Terminata la funzione, all’uscita dalla chiesa decidiamo di tornare al “Reparto” per prendere un caffè e fare una foto ricordo, peccato che alcuni oggi siano assenti.

E’ il momento dei saluti e ci lasciamo con il preciso intento di rivederci il prossimo anno per il 2° raduno delle Aquile delle risaie, anche il mio ex comandante Guerrina entusiasta dell’evento mi dice: “Bravo Mongiovì, hai visto che i risultati delle mie “veline” (rimproveri scritti mandati a matricola) hanno dato buoni frutti? Adesso sbrigati a fare il prossimo perché non è che abbiamo tanto tempo!”

“Agli ordini, Comandante, sarà fatto” …e con molto piacere.

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